La dimensione relazionale del Consulente del Lavoro arriva così a proiettarsi anche in rete pur mantenendosi forte l’importanza di una prossimità fisica che però non è più la sola necessità, perché accanto ad un consulente vicino fisicamente c’è bisogno di un consulente che possa essere sempre reperibile, e che abbia quel dono dell’ubiquità che solo la tecnologia può concedergli. Diviene però necessario ripensare all’utilizzo della tecnologia non più in chiave di ostacolo, ma di mezzo e potente risorsa con cui migliorare e rendere efficienti non solo le nostre attività ma l’organizzazione stessa dello studio e le stesse relazioni con i nostri colleghi e clienti.
Se da una parte c’è chi ha avuto l’opportunità di nascere con la tecnologia, c’è chi, come me, deve imparare dalla tecnologia e sfruttarne le sue potenzialità. Per capire come fare e dove intervenire però è necessario conoscere, avere un’immagine di quella che è l’attuale situazione degli studi professionali in merito alla loro effettiva relazione con i nuovi strumenti così da sapere dove intervenire e predisporre di conseguenza un metodo di azione. Per questo l’Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale – School of management del Politecnico di Milano ha predisposto un questionario finalizzato all’analisi dei modelli organizzativi in uso negli studi di consulenza del lavoro con particolare attenzione alla digitalizzazione degli stessi.
In occasione del Convegno ho avuto il piacere di conoscere personalmente il dottor Claudio Rorato, Direttore dell’Osservatorio Professionisti della School of Management del Politecnico di Milano, che ci ha illustrato i vantaggi e le finalità del questionario, che abbiamo provveduto nei mesi scorsi a sottoporre anche ai Consulenti del Lavoro, associati ANCL. Dalle sue parole è stato possibile cogliere come i dati raccolti, una volta sopraggiunto il termine per la compilazione, fissato al 15 ottobre 2022, potranno diventare uno strumento dal quale partire per giungere all’elaborazione di un modello di studio che possa poi essere proposto a tutti gli associati, affinché diventi un riferimento a cui aspirare.
Al fine di sollecitarne la compilazione l’Osservatorio professionale ha garantito non solo l’anonimato ma ha anche riconosciuto a chi vi avesse ottemperato l’accesso ad alcune ricerche dell’Osservatorio Professionisti. Come ci ha spiegato il dottor Rorato quella del Consulente del lavoro è una professione che in quanto libera è anche fortemente competitiva, ed in una costante corsa al continuo aggiornamento, per stare al passo delle continue novità normative che il legislatore ci sottopone. Per questo è divenuto necessario che la tecnologia diventi un nostro alleato, non solo all’interno delle pareti del nostro studio, ma anche nella relazione con il cliente, affinché possa sentirci come sempre al suo fianco.
Fiduciosi nella numerosa risposta dei Consulenti nella compilazione del questionario, attendiamo gli esiti dello stesso per sapere effettivamente da dove partire e dove arrivare. Anche se, come sappiamo, in una professione come la nostra si deve essere sempre essere pronti a ripartire, ma con un vantaggio che noi in quanto ANCL abbiamo, cioè quello di poterlo fare insieme.