L’istituto Nielsen definisce i Vini Sostenibili come una categoria a sé, capace di rappresentare negli Stati Uniti oltre il 2% del mercato del vino ed in crescita nettamente superiore rispetto alla media del comparto. Il consumatore inoltre, è pronto a spendere fino ad un terzo in più per un vino sostenibile.
Lo standard Equalitas nasce proprio da quest’esigenza ideale del settore vitivinicolo: quella di restituire alle risorse, naturali e umane, lo stesso valore che queste donano al comparto giorno dopo giorno.
Equalitas è una certificazione di sostenibilità con uno standard evoluto e complesso. Si tratta di uno standard nato in Italia su misura delle aziende vitivinicole e riconosciuto a livello internazionale, perché unisce in un unico strumento la dimensione ambientale, socioeconomica ed alcuni fondamentali valori etici, come il rispetto delle pari opportunità di genere e il rifiuto di ogni discriminazione.
Lo standard si rivolge principalmente alla filiera del vino, ne interpreta le dinamiche produttive e consente a tutti i suoi attori di ottenere la certificazione adeguandosi ai previsti requisiti, siano essi agricoltori, trasformatori, imbottigliatori o Consorzi di Tutela. La norma prevede, infatti, la certificazione di tre dimensioni produttive: l’impresa, il prodotto finito e il territorio.
Il concetto di sostenibilità nel suo uso quotidiano può apparire astratto e generalista, ma in realtà si fonda su specifiche analisi quantitative e sulla modellizzazione di ogni processo produttivo, così da poterli orientare verso traguardi misurabili, come la riduzione degli impatti ambientali e il miglioramento degli equilibri economici e sociali.
La sensibilità delle imprese e dei Consorzi di Tutela verso le tematiche della sostenibilità è in forte crescita: in pochissimo tempo sono state numerose le iniziative imprenditoriali - singole o di distretto, ad adottare lo standard Equalitas, riconfigurando processi produttivi, prodotti e nuovi investimenti, nella direzione di una crescita sostenibile. Attualmente le bottiglie certificate con questo standard sono alcuni milioni, ma le prospettive per l’immediato futuro ne annunciano il rapido aumento.
Già oggi lo standard Equalitas costituisce un concreto strumento di lavoro per quelle aziende che lo hanno adottato e quei territori che lo stanno sperimentando. Equalitas è diventato un prezioso strumento per fare impresa sostenibile: nell’ultimo periodo, molti fiori all’occhiello del panorama enologico italiano hanno ottenuto la certificazione Equalitas da parte di Valoritalia, leader nella certificazione agroalimentare in Italia: Martini & Rossi, Caviro, Barone Ricasoli e Nosio, solo per citarne alcuni. Per certificarsi occorre sia adottare che dimostrare di aver adottato “buone prassi”, queste ultime oggettivate da indicatori economici, ambientali e sociali tra loro integrati e definiti in base alle esperienze più evolute.
Le “buone prassi” interessano tutti i pilastri e tutte le fasi produttive, dalla vigna alla spedizione del prodotto finito, mentre gli indicatori recepiscono metodi di calcolo aggiornati e in linea con le principali norme ISO e con eventuali risoluzioni OIV. Tra gli indicatori sono presenti quelli più noti (come Carbon e Water Foot Print), ma è incluso anche uno specifico indicatore di biodiversità. Al termine del percorso le aziende sono chiamate a redigere un Bilancio di Sostenibilità, nel quale vengono definite anche le policy di miglioramento che sono alla base dell’approccio alla sostenibilità.
Ai fini della diffusione dello standard Equalitas è stato fondamentale ottenere “riconoscimenti” da parte di acquirenti o potenziali tali. In Finlandia, per esempio, Equalitas è stata inserita nell’elenco dei Green Choice Projects, e pertanto i vini certificati Equalitas hanno diritto ad essere posizionati su uno scaffale dedicato da Alko, il monopolio finlandese. In Norvegia, per la certificazione ai sensi dello standard SOPD, Equalitas è stata inserita tra i progetti “etici” ed “ambientali” che danno diritto al posizionamento su scaffali dedicati dei punti vendita del monopolio Vinmonopolet.
In Svezia, la partnership funge da corsia preferenziale nei tender del monopolio Systembolaget. E ancora possiamo citare negli Stati Uniti The Sustainability Consortium, iniziativa molto accreditata che assembla vari attori della filiera e propone guide e indicatori, che ha esaminato lo standard Equalitas giudicandolo all’avanguardia, ed autorizzando Equalitas ad utilizzare un claim che ne attesti l’eccellenza.
Ottenere lo standard Equalitas è un obiettivo per un certo verso fuori dal comune, da raggiungere grazie ad una struttura efficiente ed ottime competenze tecniche. La mission che Federdoc, primo promotore del progetto, ha impresso ad Equalitas è che possa anche diventare alla portata di tutti. Nel 2021 inoltre, Equalitas ha firmato un protocollo d’intesa con Assobenefit, associazione nazionale per le società benefit.
L’accordo è volto a promuovere lo sviluppo in Italia di società benefit e sostenibili nel comparto vitivinicolo. La collaborazione prevede iniziative congiunte di formazione e sensibilizzazione destinate a quelle imprese che vogliano assumere un orientamento coerente con il modello di business benefit, adottando allo stesso tempo lo standard di sostenibilità messo a punto da Equalitas.