L’accordo prende le mosse dal patto per il turismo e lo rimodula in considerazione dell’attuale emergenza sanitaria da Covid-19 che rende necessario un sostegno straordinario all’occupazione nel settore. Sono a disposizione 6 milioni di euro (6.015.472,00 euro) a valere sul Por - Fse 2014 - 2020, suddivisi in diverse misure destinate a imprese e lavoratori.
Le imprese possono accedere a bonus assunzionali così definiti:
- 3.000 euro per assunzione con contratto subordinato a tempo determinato, anche a scopo di somministrazione, di durata non inferiore a 4 mesi;
- 4.000 euro per assunzione con contratto subordinato a tempo determinato, anche a scopo di somministrazione, di durata uguale o superiore a 5 mesi;
- 6.000 euro per assunzione con contratto subordinato a tempo indeterminato, anche a seguito di trasformazione di precedente contratto a tempo determinato. Per questa misura la dotazione finanziaria è di 2.400.000 euro. Per i lavoratori l’accordo, invece, prevede una linea di intervento denominata “Smart@ttivo”, per chi si trova in stato di disoccupazione e che rischia di non essere avviati al lavoro in tempi rapidi, al fine di dare un supporto in caso di prolungata assenza di lavoro, attraverso due tipologie di percorso:
- percorso integrato di politica attiva del lavoro e formazione fruibile a distanza, combinato con misure di sostegno al reddito sotto forma di indennità di partecipazione mensile di 500 euro al mese per un massimo di 5 mesi, con possibilità di richiedere un voucher ICT per acquisto o noleggio di tecnologie informatiche o traffico dati internet necessari per la fruizione dei moduli di formazione a distanza;
- percorso di formazione in smart-training che, in sostituzione della modalità ordinaria del tirocinio on the job di cui alla DGR 1186/2017, limitatamente al periodo di emergenza e per attività confacenti all’attuazione in forma “agile”, consenta di avviare esperienze formative con tutoraggio aziendale a distanza e la redazione di progetti formativi individuali (PFI) che prevedano l’utilizzo di adeguate tecnologie messe a disposizione del tirocinante dall’azienda ospitante. Anche questo percorso prevede indennità di partecipazione di 500 euro al mese per un massimo di 5 mesi.
“Migliaia di persone fanno del turismo la loro unica fonte di reddito, un patrimonio umano che non va assolutamente disperso fatto di albergatori, ristoratori, balneari e tantissimi altri” afferma l’assessore regionale al Lavoro e Turismo Gianni Berrino.
“Fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria sto condividendo con loro la preoccupazione dovuta, oltre al non aver nessuna certezza su quando la stagione potrà parzialmente incominciare, anche alle regole che verranno messe per permettere le aperture. Come Regione stiamo facendo e faremo il possibile per dare risposte concrete”.
“Questi bonus” prosegue Berrino, “sono un primo insieme di forti interventi su un comparto fondamentale per la Liguria in termini di ripresa dell’occupazione nell’immediato, ma anche e soprattutto una scommessa per il futuro con la formazione e il sostegno per chi quest’anno non potrà rientrare al lavoro. Cambierà la finalità del patto per il turismo: se l’anno scorso era stato fatto per prolungare la stagione di apertura delle strutture ricettive e far lavorare per più mesi i lavoratori stagionali, quest’anno lo scopo principale è aiutare le strutture ricettive ad aprire, sia pure per un periodo più breve, e a dare continuità ai rapporti di lavoro”.
Vivere e lavorare ai tempi del Coronavirus: un’esperienza che lascerà il segno
Questa situazione di emergenza nazionale, per non dire mondiale, dovuta al diffondersi del Coronavirus è stata ed è ancora un’esperienza nuova che lascerà sicuramente il segno anche in futuro. é scontato dire che ne avrei fatto volentieri a meno in quanto ha messo a dura prova il lato organizzativo e umano del lavoro, soprattutto per quel che concerne le mie deleghe. Notevoli sono le difficoltà che si sono venute a creare nel turismo e nel lavoro che, specie nella nostra regione, sono strettamente connessi. La “macchina” regionale, però, non poteva e non doveva fermarsi, quindi ci siamo dovuti inventare un modo nuovo di lavorare organizzandolo in modalità smart working, non solo per il mio assessorato, ma per tutto l’ente regionale che comprende oltre 1300 dipendenti.
Senza dubbio il dover lavorare con i propri collaboratori, anche da distante, è stato un’esperienza completamente nuova e a cui non eravamo preparati, ma agevolata dalla tecnologia dei moderni mezzi di comunicazione; le videoconferenze in fin dei conti si sono rivelate uno strumento utilissimo che hanno permesso di azzerare le distanze. Da questo punto di vista siamo stati fortunati, non oso pensare a come avremmo fatto una ventina di anni fa...
Ho continuato ugualmente ad andare in ufficio a Genova, perché ritengo sia sempre necessario e fondamentale il confronto diretto con le persone con cui si lavora. Si è trattata e si tratta di un’organizzazione completamente nuova e devo ammettere che fa una certa impressione vedere i luoghi di lavoro venire sanificati più volte al giorno, dover indossare la mascherina, dover fare uso continuamente del gel per le mani, dover fare entrare nel proprio ufficio al massimo due persone alla volta e dover mantenere la distanza di un metro da persone che conosci da molti anni.
In questo periodo, ciò che mi ha impegnato e preoccupato maggiormente è stato l’essere il punto di riferimento di un settore molto importante come il turismo che, a causa di questa situazione, si è completamente azzerato e la cui ripresa è ancora incerta. é dura avere a che fare giornalmente con tutti gli aspetti negativi della disoccupazione degli stagionali che non hanno trovato il lavoro, di tutte le problematiche connesse all’applicazione della cassa in deroga e soprattutto è scoraggiante vedere tutti gli sforzi e tutto il lavoro fatti in questi anni quasi vanificati in pochissimo tempo.
Le mie intenzioni per i mesi che verranno sono quelle di accrescere ulteriormente la passione e l’impegno che ripongo nel mio lavoro per cercare di fare sempre il meglio possibile. Agli altri spetterà poi giudicare se sono stato all’altezza del mio ruolo e del mio compito oppure no. Avrò anche modo di vedere se è vero che, come si dice, nelle difficoltà si riescono a tirare fuori gli aspetti migliori e quasi nascosti della propria personalità, del proprio carattere e delle proprie capacità, con la speranza di non deludere chi ha riposto in me grande fiducia, e me stesso.
A cura di Gianni Berrino.