Ma andiamo con ordine. Non ci si può approcciare a questo libro senza aver letto i due precedenti capitoli La Cadute dei Giganti e L’inverno del Mondo: trait d’union della trilogia sono le vicende di cinque famiglie, dove attraverso le loro vicissitudini si possono rivivere tutti i più grandi avvenimenti del ‘900. Spazio quindi alla britannica famiglia Williams, ai russi Peskov, agli americani Dewar e ai tedeschi Von Ulrich (la quinta famiglia, i Fitzherbert, si intravede solo in questo capitolo, in particolare verso l’epilogo per andare a chiudere il cerchio narrativo).
Questo romanzo è ambientato del biennio dagli anni ’70 ai primi anni ’90, periodo delle lotte razziali in America, dei Kennedy, della cortina di ferro, della Guerra fredda, della Stasi, del Muro di Berlino, dell’incubo nucleare ma anche gli anni dell’amore libero, dell’esplosione del rock’n’roll, di un mondo libero, del cambiamento.
Ecco, secondo me il vero tema di fondo è il cambiamento, fa riflettere su quanto velocemente sia cambiato il mondo in pochi anni, quante conquiste, anche banali, ci siano state. Il buon vecchio Ken riesce a trasformare un impolverato e un pò noioso libro di storia in una narrativa accattivante che ti coinvolge appieno.
Quindi è un libro perfetto che non ha difetti? Ovviamente no. Innanzitutto, dei tre capitoli, è forse quello meno riuscito, forse perché data la vicinanza storica riesce ad essere meno obiettivo, e pur mantenendo viva l’attenzione, ogni tanto ha dei piccoli momenti sottotono. Il finale poi, personalmente, ha leggermente deluso, perché se per alcuni personaggi tratteggia una fine consona e giusta, altri li lascia quasi sparire, concludono la loro parabola nell’incompiuto o si dissolvono ai nostri occhi, come accade quando sogniamo e ci risvegliamo dimenticando tutto.
Personalmente ho amato questa trilogia sia per l’aspetto storico, meticolosamente curato e riprodotto, sia per la caratterizzazione dei personaggi, cui riesci a sentirti emotivamente collegato. È indubbiamente uno dei libri must del 2014.
Come premesso, se siete interessati a leggerlo (e spero proprio di si), prendetevi del tempo, fate in modo di potervelo gustare appieno, non ve ne pentirete.
A cura di Federico Rosa