Nasciamo liberi di muoverci, ad esempio. Liberi di camminare e poi correre. Liberi di spostarci con i mezzi di trasporto, di visitare nuove città e regioni lontane del nostro Paese. Ma anche liberi di passare i confini nazionali, per intravedere e sperimentare cosa c’è “oltre”. Liberi di visitare nuove realtà, di cambiare Stato e ricominciare da zero.
Attenzione: nulla è scontato come sembra. Nel mondo, c’è chi non ha il permesso di spostarsi con una simile autonomia, chi una libertà come la nostra se la sogna. E non solo per ben più scarse disponibilità economiche.
A ricordarcelo è il Visa Restrictions Index, la classifica globale che fotografa, Paese per Paese, il grado di libertà concesso ai cittadini di oltrepassare le frontiere.
L’indice - che ogni anno dal 2006 lo studio di consulenza Henley & Partners realizza su dati IATA (Associazione internazionale del trasporto aereo) - considera il numero di Stati visitabili senza visto dai cittadini di ogni nazionalità.
Ai vertici della classifica, i Paesi che concedono ai propri cittadini grande libertà di viaggiare all’estero con il solo passaporto, senza necessità di visto per brevi soggiorni, ossia di autorizzazioni da parte dei Paesi ospitanti.
Scendendo nella classifica, aumentano le restrizioni alla libertà di muoversi oltre confine, ossia gli obblighi di visto per accedere ad altri Stati.
Questi dati segnalano quale sia l’andamento delle relazioni tra Paesi e lo status di ognuno all’interno della comunità internazionale: una cartina tornasole della situazione politica globale.
Nel 2016, ai primi posti della classifica mondiale ci sono i Paesi europei, grazie anche all’esistenza (a rischio, in realtà…) dell’area Schengen.
Primo posto assoluto per la Germania, i cui cittadini godono del passaporto più “forte”, che consente loro di viaggiare all’estero senza bisogno di visto (e delle relative pratiche burocratiche) in ben 177 Stati su 199.
Segue la Svezia e poi l’Italia, che condivide il terzo gradino del podio con Finlandia, Francia, Spagna e Regno Unito; per noi, 175 Stati visitabili senza dover richiedere visti.
In quarta posizione, Belgio, Danimarca, Olanda e il primo Paese extraeuropeo, che solo pochi anni fa dominava la classifica: gli USA.
Le limitazioni più gravose, invece, riguardano i cittadini dei Paesi vessati da guerre o agitazioni socio-politiche, dove ottenere un visto per partire può diventare un’impresa.
Al 98° posto in classifica troviamo Eritrea, Etiopia, Iran, Nepal, Territori Palestinesi e Sudan. Poi viene la Libia, seguita da Siria e Somalia. Chiudono la classifica, Iraq, Pakistan e Afghanistan.
Sono gli afghani i cittadini in assoluto meno liberi di viaggiare: senza visto, non possono visitare che 25 Stati.
A cura di Francesca Vinai