La storia di Hamilton inizia subito in discesa, grazie ad un talento che madre natura ha scelto di attribuirgli in maniera spropositata rispetto a molti altri suoi rivali. All’esordio in F1, alla giovane età di 22 anni, con la McLaren conclude il campionato al secondo posto, sfiorando il record di più giovane vincitore di un titolo mondiale, oltreché primo pilota a vincere all’esordio se si esclude la prima stagione nel 1950. La McLaren si accorge di avere tra le mani un talento cristallino e, attraverso un contratto da capogiro pari a 138 milioni di dollari, si assicura le sue prestazioni sportive fino al 2012.
Nel 2008 arriva il primo titolo mondiale di Lewis Hamilton, attraverso un campionato che definirlo rocambolesco è poco. Il suo rivale è Felipe Massa, appartenente proprio alla scuderia Ferrari e l’ultima gara si disputa in Brasile in casa di quest’ultimo. Il pilota inglese all’inizio della corsa vanta sette punti di vantaggio sul rivale, questo significa che gli basta un quinto posto per laurearsi campione. Tuttavia, a pochi giri dal termine della gara, una forte pioggia si abbatte sul circuito e questo implica un valzer ai box per effettuare il cambio gomme che fa scivolare Hamilton dal quarto al quinto posto e dietro di lui c’è Sebastian Vettel che a tre giri dal termine lo sorpassa relegandolo in sesta posizione. In quel momento Felipe Massa, che nel frattempo ha concluso la gara al primo posto, è campione del mondo, tuttavia, Timo Glock su Toyota, alla penultima curva del Gran Premio viene sorpassato sia da Vettel che da Hamilton per via del fatto di non essersi fermato ai box e di aver continuato a correre con le gomme da asciutto. Dopo un’ultima gara al cardiopalma, Lewis Hamilton è dunque campione del mondo. Gli anni alla McLaren rappresentano un successo dal punto di vista personale che gli permettono di affinare tecnica e migliorare la consapevolezza dei suoi mezzi a tal punto che, per la stagione successiva, arriva la chiamata della Mercedes, con cui scriverà la storia di questo sport.
L’annata di esordio con la nuova casa automobilista non è tuttavia idilliaca e si conclude con un quarto posto che sa tanto di rimpianto e stagione sprecata. Tuttavia, questa stagione sarà solo un rodaggio per il pilota inglese che, dal 2014 in poi, si trasforma in un autentico extraterrestre vincendo la bellezza di 6 titoli mondiali in 7 anni. 2014-2015-2017-2018-2019-2020 sono annate in cui non ce n’è per nessuno contro il corridore della Mercedes. Il talento, miscelato alla potenza della macchina, dipinge questi mondiali di un’unica tinta inglese. In molti provano a scardinare il re dal suo trono senza riuscirci ed Hamilton raggiunge un mostro come Micheal Schumacher per titoli vinti.
Con i numeri aggiornati alla stagione appena conclusa del 2023, in un totale di 332 gare disputate in carriera il neo-pilota ferrarista può vantare 103 GP vinti, 197 podi e 4639,5 punti ottenuti. Questi sono assolutamente numeri leggendari che gli consentono senza ombra di dubbio l’accesso tra i grandi di questo sport.
Il suo passaggio alla Ferrari rappresenta la volontà di mettersi nuovamente in gioco, ancora assetato di vittoria e alla ricerca dell’ottavo campionato mondiale che lo renderebbe il pilota più vincente della storia. Nel 2025, all’età di 40 anni, Lewis correrà quindi per il colore che ha sempre visto dagli specchietti retrovisori negli ultimi anni, nel tentativo di riportare il titolo ad una scuderia cui manca ormai dal 2007 (Kimi Raikkonen in quell’occasione). Che sia solamente una romantica passerella del re inglese oppure una chiara volontà di provare a vincere ancora poco importa, in quanto alla prima gara, e per tutto il campionato, avrà gli occhi addosso di tutti gli appassionati di questo sport. Solo il tempo, infine, potrà dirci se re Lewis sarà in grado di riportare la Ferrari là dove solo il più grande pilota tedesco di tutti i tempi ce l’ha fatta. Per il momento non resta che godersi l’ultima stagione in Mercedes di Hamilton, con i motori che si accenderanno la prima volta in Bahrain il primo weekend di marzo.