A che cosa ci stiamo riferendo?
A un mercato che si è liberato dei limiti territoriali permettendo l’acquisto di beni e servizi tramite l’accesso a internet. Le migliori performance virtuali sono state realizzate da Google, E-bay, Paypall, ecc.
Attualmente ad ogni innovazione tecnologica si accompagna una disciplina normativa al fine di tutelare il più possibile gli attori e incentivare l’accesso di nuovi in questo ormai consolidato mercato digitale. La Commissione europea, constatando la difficoltà che le varie imprese affrontavano nell’accedere a queste pratiche commerciali, si è occupata di questo nuovo mercato ed ha proposto di istituire il Diritto comune europeo delle vendite (“Common european sales law”), conosciuto anche come CESL.
Tale strumento va a regolare i contratti transfrontalieri conclusi sia tra imprese che tra impresa e consumatore, al fine di presentarsi come un unico diritto che va a disciplinare i rapporti tra i vari attori di questo mercato.
Si tratta di uno strumento giuridico opzionale, che dunque non sostituirà i diritti nazionali dei singoli Stati, ma si affiancherà ad essi secondo la volontà espressa dalle parti ad un contratto.
Gli aspetti positivi che si attendono da questo nuovo strumento normativo sono innanzitutto una riduzione dei costi di scambio transfrontalieri, in quanto verrà meno l’esigenza di una consulenza legale inerente al diritto da applicare. Altresì viene meno l’esigenza di conformare i siti web al diritto dei Paesi in cui si intende realizzare tali scambi commerciali. Tutti questi fattori si traducono in un abbassamento dei costi affrontati dalle imprese nel processo della commercializzazione.
Un impatto positivo si avvertirà anche nei confronti dei consumatori, ai quali saranno offerti beni e servizi a prezzi più competitivi e saranno maggiormente tutelati da un’unica disciplina europea.
A beneficiarne ulteriormente saranno anche le piccole e medie imprese, le quali dunque, sostenendo dei costi meno onerosi rispetto al valore del contratto concluso, avranno la possibilità di essere più competitive nei mercato offrendo dunque i loro prodotti a prezzi più vantaggiosi.
Ebbene sì, ci rendiamo conto che si tratta di uno strumento che porterà una rivoluzione sulle pratiche commerciali concluse online e speriamo che quest’ultimo possa presentarsi come un incentivo per la crescita dell’economia europea che da un po’ di anni sta affrontando una dura fase di recessione.
Attualmente la proposta istitutiva di tale diritto è in esame presso il Consiglio dell’UE.
Oltre all’istituzione di questo strumento, la Commissione ha dichiarato che entro il 2015 intende giungere ad un accordo sulla materia della protezione dei dati personali, soprattutto per le operazioni commerciali online, aggiornare le norme sui diritti d’autore e disporre l’erogazione di incentivi per la creazione di nuove start-up. Il tutto per completare il sistema normativo che regolerà nei dettagli il mercato digitale.
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A cura di Angelica Marino