Se per l’avvenire dobbiamo guardare al di là dei nostri confini nazionali, è perché auspico che sempre più colleghi si impegnino in un ampio lavoro di riforma, piuttosto che millantare vuote impossibilità come l’abbandono dell’Europa da parte dell’Italia. Non giova a nessuno, tranne a qualche furbo, fingere che i problemi non esistano o, ancor peggio, che esistano facili soluzioni.
Ma è davvero possibile riformare l’Europa? Gli ultimi cinque anni hanno rappresentato un banco di prova significativo. In qualità di europarlamentare, membro delle Commissioni ENVI ed ITRE e facente parte del gruppo di minoranza dei Conservatori e Riformisti europei (ECR), ho dimostrato che molto può essere fatto nelle condizioni adeguate.
In collaborazione con il gruppo ECR e con il sostegno del Governo italiano, ci siamo impegnati per avviare un progetto di lungo termine volto a migliorare il benessere e la competitività dei cittadini europei che lavorano nel settore dei trasporti. Dopo essermi battuto per la modifica del regolamento sull'elettrificazione dei veicoli pesanti e aver recentemente ottenuto il riconoscimento dello status speciale in ambito lavorativo per i “riders”, nel mese di marzo siamo riusciti ad ottenere una modifica al regolamento (EC) No 561/2006, che tenga conto di chi lavora nel trasporto occasionale di passeggeri.
Caratteristiche come l'elevata stagionalità, la necessità di soste non previste, i cambiamenti di itinerario e le distanze di viaggio variabili richiedono una maggiore flessibilità delle regole, da qui la necessità di variare i tempi di guida e di riposo, così come la necessità di parificare i diritti dei lavoratori su suolo nazionale ed internazionale. Ora, gli autisti hanno nuove possibilità per gestire meglio il proprio lavoro, come la suddivisione della pausa di trenta minuti in due pause da quindici minuti e la possibilità di posticipare il riposo settimanale fino a dodici giorni consecutivi nei viaggi che avvengono all’interno di un singolo stato. Ancora, per gli autisti che lavorano consecutivamente per otto giorni o più, v’è la possibilità di poter posporre di una o due ore il periodo di riposo a seconda delle ore di lavoro giornaliero. Oltre a impattare positivamente sul benessere e la competitività degli addetti ai lavori, queste modifiche comporteranno per gli operatori di autobus e pullman un risparmio stimato tra i 106 e i 141 milioni di euro nei prossimi anni.
L’Europa sta cambiando, e sta cambiando il mondo che ci circonda. Dobbiamo diventare agenti attivi del cambiamento anziché subirlo passivamente. Questo esempio dimostra ciò che può essere realizzato con il sostegno di un governo favorevole e un’Europa più attenta alle esigenze dei suoi cittadini. Dimostra la possibilità, nelle giuste condizioni, e dedicando un grado di lavoro adeguato a problemi complessi che non possono essere risolti dall’oggi al domani, di creare un futuro che rispecchi l’Europa dei popoli, piuttosto l’Europa dell’ideologia e della burocrazia.
Io mi candiderò nuovamente alle elezioni per il rinnovo del parlamento Europeo nella circoscrizione nord-ovest (Lombardia – Piemonte – Liguria – Valle d’Aosta) per essere parte del cambiamento.