Nel ribadire che quella del revisore è l’unica professione emergente in Italia e in Europa, Ciro Monetta enfatizza il ruolo dell’Inrl nei confronti dei giovani, osservando che l’istituto non intende tradire le aspettative delle nuove generazioni di professionisti che vogliono svolgere questa nobile libera professione, ma che vuole essere al loro fianco.
“Vogliamo dare a tutti gli iscritti la possibilità di confrontarsi con chi condivide questa professione, per trovare insieme, in una rinnovata logica di squadra, nuove e più efficaci strategie di sviluppo per la nostra professione e la crescita del nostro INRL. Monetta ricorre alla logica della ‘squadra unita’ “che può far crescere l’istituto e renderlo sempre più autorevole agli occhi di tutti gli interlocutori.”
In una lettera del presidente Inrl inviata agli iscritti ad inizio anno, Monetta ha ribadito l’intenzione di rafforzare l’istituto sul territorio e soprattutto dotarlo di nuovi strumenti al servizio degli iscritti, come dimostra il largo successo raccolto, dallo ‘sportello del revisore’ che in soli tre mesi ha raccolto migliaia di richieste.Nel contempo è sempre molto alta l’attenzione dell’istituto sulle novità apportate dal Governo in materia di governance aziendale, ed in particolare sugli ultimi chiarimenti relativi alla procedura di alert.
Infatti, a pochi giorni dalla comunicazione al sistema camerale della disposizione contenuta nell’art. 3 dello schema predisposto dal Governo riguardo al decreto legislativo che contiene la regolamentazione del codice di crisi e le modalità di segnalazione, anche i vertici dell’Inrl intervengono sulla rilevante novità della normativa che di fatto, come evidenzia il Presidente dell’Inrl Ciro Monetta “scioglie ogni riserva sui soggetti obbligati a fornire tempestive comunicazioni e fa chiarezza sui passaggi immediatamente successivi alla reciprocità di segnalazione degli indizi di crisi tra i controllori interni. A ben vedere, questa sottolineatura contenuta nel decreto del Governo rappresenta la riprova di come la procedura di alert costituisca uno dei passaggi-chiave nella nuova impostazione che si è voluto dare dall’attività di revisione. Infatti, prosegue Monetta, una eventuale comunicazione inadeguata sarà indubbiamente indice di scarso livello di controllo interno e può influenzare la valutazione in merito ai rischi di errori significativi conseguenti a debolezze e/o carenze dell’ambiente di controllo.
Inoltre il revisore legale deve valutare se la reciproca comunicazione con la governance è stata adeguata con il piano di revisione predisposto. In caso negativo, il revisore ha l’obbligo di valutare gli eventuali effetti che potrebbero avere sulla propria valutazione dei rischi di errori significativi e/o sulla capacità di acquisire elementi probativi sufficienti, e deve eventualmente intraprendere tutte le azioni ritenute utili ed appropriate.”
L’attività di vigilanza, dunque, assume una rilevanza di grande significato nella revisione generale poiché con questi chiarimenti giunti pochi giorni fa ed inseriti nello schema di decreto legislativo si vuole sostanzialmente ribadire la responsabilità di ‘tutti’ gli organi vigilanti, dai revisori ai sindaci.
In buona sostanza la nuova regolamentazione intende enfatizzare l’importanza degli alert per garantire la continuità aziendale ed il corretto utilizzo di tutte le possibili contromisure che si possono attuare per scongiurare lo stato di crisi. Così come basilare diventerà lo scambio di
informazioni tra gli organi vigilanti. Una reciprocità che nell’intento del legislatore mira ad assicurare la trasparenza e la legittimità di correttivi da attuare tempestivamente a tutela dell’azienda.
A cura di Andrea Lovelock.