Molte ricerche hanno evidenziato come in presenza di passeggeri appartenenti al gruppo dei pari, il conducente adolescente sia portato ad esibire comportamenti di maggiore rischio: guida a velocità elevate, assunzione di alcol e guida distratta sono solo alcuni esempi. Tale influenza deriva da fattori sociali di rischio che nascono all’interno del contesto sociale di appartenenza e si differenziano forme dirette e indirette di influenza.
Nel primo caso i passeggeri interagiscono direttamente con il conducente tenendo una conversazione più o meno animata, ascoltando musica ad alto volume, o incitando esplicitamente il conducente ad esibire comportamenti di guida più rischiosi come ad esempio sorpassi azzardati. Le forme dirette sarebbero quindi una forma attiva di influenzamento da parte dei passeggeri sul comportamento di guida del conducente.
Le forme indirette di influenzamento, invece, nascono dal contesto sociale di appartenenza che stabilisce l’appropriatezza e l’accettabilità del comportamento esibito ed è il conducente che percepisce tali pressioni adeguando il proprio comportamento. In accordo con la teoria dell’identità sociale, gli individui baserebbero la propria identità sull’appartenenza a un gruppo e sarebbero quindi propensi ad attuare comportamenti in linea con le norme definite dal gruppo per aumentare le somiglianze con gli altri membri e rafforzare la propria identità. Durante il compito di guida, queste norme influenzerebbero quindi il conducente nell’esibire comportamenti coerenti con le norme definite dal gruppo, aumentando o riducendo la velocità o alzando il volume della radio perché è stato definito dal gruppo uno stile di guida con tali caratteristiche. Si tratta, in questo caso, di un tipo di influenza passiva, derivante dalla mera presenza dell’altro che rinforzerebbe le norme comportamentali condivise.
In entrambi i casi tuttavia l’influenza sociale può essere sia positiva che negativa ai fini della sicurezza stradale in relazione al contesto di appartenenza e alle norme condivise. Se l’altro mi parla indicandomi che la strada è libera e posso procedere nell’attraversamento dell’incrocio mi aiuta, se mi parla per farmi leggere un messaggio che gli è appena arrivato mi metterà in pericolo. Se il passeggero dimostra di annoiarsi se rispetto i limiti, tenderò ad aumentare le velocità, se invece si innervosisce perché sto andando troppo veloce, tenderò a rallentare.
Se da un lato possiamo avere dei passeggeri che potrebbero influenzare la guida, dall’altro abbiamo il conducente, che in base all’identificazione con le norme del gruppo e alle strategie che attua per arginare comportamenti a rischio, può risultare più o meno permeabile a dinamiche di influenza sociale.
In un’ottica di promozione di una cultura della sicurezza stradale a 360° è importante quindi considerare anche questi fattori sociali che possono incidere sulla guida, potenziando le competenze relazionali dei giovani guidatori, il senso critico rispetto alle influenze degli altri e esplicitando strategie di gestione di situazioni a rischio.
A cura di Federica Confalonieri