Lavoro. Per quel che concerne l’occupazione, abbiamo messo in campo un piano integrato di politiche attive del lavoro, capace di rispondere alle numerose e diversificate esigenze che provengono dall’eterogenea platea dei soggetti disoccupati.
Il primo ad essere lanciato è stato il progetto Fast (Finanziamento Anticrisi di Sostegno Territoriale), finanziato dal Fondo Sociale Europeo per 1,3 milioni di euro, che prevede quali destinatari lavoratori disoccupati a seguito di licenziamento collettivo e lavoratori in cassa integrazione straordinaria che abbiano ricevuto lettera di licenziamento, in accordo all’idea che sia più facile provvedere al ricollocamento professionale nei mesi immediatamente successivi all’interruzione di lavoro.
Attraverso Fast i disoccupati possono beneficiare di percorsi di formazione e riqualificazione professionale a spese della Regione, così da renderli più appetibili per le aziende in cerca di personale. A luglio è stato approvato il progetto Pascal (Politiche Attive per lo Sviluppo delle Competenze e del Lavoro) che prevede percorsi di reimpiego rivolti ai lavoratori in cerca di occupazione in carico ai Centri per l’Impiego con più di 30 anni di età, ed il bando assunzionale cosiddetto “generalista”, che consiste nell’erogazione di bonus da un minimo di 2 mila a un massimo di 6 mila euro a sostegno di imprese che assumano soggetti in stato di disoccupazione o in cassa integrazione guadagni straordinari.
In autunno abbiamo aperto la stagione della seconda Garanzia Giovani, con un invito indirizzato alle Associazioni Temporanee di Scopo intenzionate ad erogare le misure del progetto.
Garanzia Giovani si pone l’obiettivo di sostenere i giovani Neet (cioè che non studiano né lavorano) fino ai 29 anni con adeguate politiche attive di istruzione, formazione ed inserimento nel mondo del lavoro, supportando i giovani appena usciti dal circuito di istruzione nella fase di ricerca di prima occupazione con azioni mirate e prevenendo l’esclusione e la marginalizzazione sociale dei soggetti più deboli. Si tratta di un progetto a sostegno del quale saranno investiti ben 13 milioni di euro e ci aspettiamo che entri nel vivo nel 2020. Il mio auspicio è che esso possa rappresentare un reale aiuto per i giovani disoccupati affinché possano intraprendere efficaci percorsi di formazione ed approdare ad un’occupazione che costituisca la pietra angolare intorno alla quale costruire il proprio futuro.
Turismo. In Liguria il Prodotto Interno Lordo legato al turismo è pari a 3 miliardi e 605 milioni di euro stimati per l’anno 2018 pari al 7,1% del PIL complessivo della regione.
Nel turismo operano 67 mila unità di lavoro di cui il 61,2% per lavoro dipendente ed il 38,8% autonomo. Tali unità di lavoro impiegate nella regione rappresentano il 10,3% di quelle occupate complessivamente dalle imprese liguri a conferma della connotazione del turismo come un settore produttivo ad alta intensità di lavoro. In attesa dei dati complessivi del 2019 possiamo essere soddisfatti perché il movimento turistico da noi non rallenta neanche in autunno.
Dopo la chiusura dell’estate con segno positivo sia negli arrivi sia nelle presenze, anche i dati definitivi di ottobre confermano la tendenza alla crescita rispetto al 2018 con percentuali molto elevate: 10,98% di arrivi e 7,28% di presenze in più, nonostante la pioggia e le numerose allerte che hanno colpito la regione soprattutto nella seconda metà del mese. Per arrivare a questi risultati eccellenti abbiamo dovuto affrontare diversi problemi fin dal 2015.
Il primo è stato come intervenire nel vuoto avvenuto dopo il depotenziamento delle Province che nel turismo avevano importanza vitale sia come organo di controllo sia per la gestione del territorio e della promozione.
Dopo un lungo confronto con le amministrazioni locali e gli operatori del settore, abbiamo deliberato un “Patto per lo sviluppo strategico del turismo” tra Regione Liguria e i Comuni. Un patto volontaristico con cui i Comuni si impegnano in azioni di contrasto all’abusivismo, di avere un punto “Iat” aperto gestito direttamente o unitamente ad altri Comuni limitrofi, di collaborare alla programmazione regionale. Ritengo, inoltre, che sia assolutamente necessaria una riorganizzazione delle professioni turistiche. Sono anni infatti che in Italia è chiuso l’accesso alla professione di guida turistica: la legge di riordino, per diverse ragioni, continua a restare bloccata al Ministero. Sono situazioni non più accettabili considerando anche che negli ultimi anni il turismo è cambiato in tutto il mondo con nuove opportunità ed anche nuove specifiche professioni che tardano però ad essere riconosciute e regolarizzate nel repertorio nazionale delle competenze.
Per quanto di nostra pertinenza in Liguria abbiamo riaggiornato il repertorio dopo un attento confronto con le parti sociali e dopo aver ascoltato le esigenze del territorio: abbiamo studiato come incentivare le strutture ricettive e gli stabilimenti balneari a rimanere aperti per un periodo maggiore di tempo e garantire contratti di lavoro stabili ai loro dipendenti potendo, al contempo, investire in formazione. Abbiamo messo, tramite risorse Fse, bonus assunzionali di 3 mila euro per contratti di lavoro della durata minima di 8 mesi e di 6 mila euro per nuovi contratti a tempo indeterminato. Abbiamo finanziato in un anno oltre mille nuovi contratti per oltre 3 milioni di euro di investimenti.
Si tratta di un risultato che è andato anche oltre le migliori aspettative e che ci ha convinti a replicare quest’anno, aumentando le risorse stanziate, ed inserendo un bonus di 4 mila euro per contratti di 9 mesi cercando di allungare così ulteriormente la stagione.
A cura di Gianni Berrino.