A Gentiloni - pur essendo palesemente una maschera dietro la quale si cela l’ex premier - va riconosciuto il merito di aver messo da parte l’arroganza e il dispotismo che hanno contraddistinto la parentesi di Renzi a Palazzo Chigi. Ciò detto, il suo esecutivo è il quarto consecutivo a nascere da accordi tra segreterie di partito e non su esplicito mandato dei cittadini. E, come se non bastasse, i problemi reali del Paese rimangono privi di risposte efficaci e convincenti da parte del Partito Democratico e dei suoi alleati.
2) Quali sono le problematiche più urgenti da affrontare?
I problemi sono tanti, ma due meritano più attenzione in questo momento storico: il lavoro e l’immigrazione. Trovo vergognoso che la Sinistra continui a magnificare il Jobs Act quando, per citare una statistica divulgata proprio recentemente, nel Paese vi sono ancora 1 milione e 85.000 famiglie prive di reddito da lavoro: un dato peraltro rimasto pressoché invariato tra il 2015 e il 2016, proprio quando il PD prometteva che si sarebbero visti gli effetti della riforma del lavoro. Per quanto concerne l’immigrazione, lo stesso Viminale rende noto che, dal primo gennaio a oggi, sono entrati in Italia quasi 20.000 clandestini: una cifra spaventosa, doppia rispetto allo stesso periodo del 2015 e superiore del 30% a quella del 2016, a ulteriore testimonianza del totale fallimento del Governo. Questi due punti rappresentano senza ombra di dubbio le basi sulle quali dovremo concentrarci quando vinceremo le elezioni.
3) Serve una nuova Legge elettorale? Se sì di che tipo?
Qualsiasi Legge elettorale si scelga, essa deve consentire a chi esce vincitore dalle urne di governare senza venir meno agli impegni assunti con gli elettori. Il nodo della questione non è tuttavia l’ozioso dibattito sull’eventuale ripristino del Mattarellum o sull’approvazione di un nuova Legge, ma la necessità di restituire - dopo anni di governi figli di accordi sottobanco e sostanzialmente privi di legittimazione popolare - quanto prima la parola ai cittadini. E, in tal senso, il temporeggiamento del Partito Democratico fa apparire la discussione sul sistema elettorale per ciò che è: un pretesto per continuare a negare alla gente il sacrosanto diritto di scegliere da chi essere governata.
A cura della redazione