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La tutela legale in caso di omicidio stradale

7/9/2018

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Può capitare di essere coinvolti in un incidente stradale per fatalità, imperizia, o per essersi distratti un secondo. Quali le conseguenze?
Sono ormai quasi due anni che è entrata in vigore la legge n.41/2016 sull’omicidio stradale e lesioni personali stradali, nata per punire più severamente i pirati della strada. 

In realtà questa legge colpisce tutti noi che circoliamo sulle strade con l’auto, con la moto o con il nostro mezzo di lavoro, per gli spostamenti di tutti i giorni o per andare in vacanza.

Siamo molto più a rischio di incorrere in pesanti sanzioni per infrazioni al Codice della Strada e al Codice Penale, che possono arrivare alla reclusione e alla revoca della patente per minimo cinque anni, in caso di condanna definitiva. 

L’inasprimento delle pene non riguarda solo il caso di omicidio stradale, ma si estende anche agli incidenti con lesioni personali e le condanne possono arrivare fino a 18 anni di reclusione nel caso in cui si verifichino alcune circostanze aggravanti come provocare lesioni o la morte di più persone, guidare senza avere una patente valida, con auto priva di assicurazione o in caso di fuga dopo avere causato l’incidente. 

Questi sono i casi limite più eclatanti, di cui hanno parlato tutti i media, ma nella quotidianità, non sempre incidenti con feriti gravi, o mortali, sono la conseguenza di imprudenza o di una guida condizionata dall’assunzione di alcol o droghe, anzi: può capitare di essere coinvolti in un incidente stradale per fatalità, imperizia, o solo per essersi distratti per una frazione di secondo.

Anche infrazioni del Codice della Strada molto comuni, ad esempio l’eccesso di velocità, il sorpasso in prossimità di attraversamento pedonale, il passaggio con semaforo rosso, come anche le condizioni meteorologiche come pioggia, neve, gelo, oppure una segnaletica stradale mancante o poco chiara, possono essere causa di incidenti stradali gravi, o mortali. 

La legge n.41/2016 sull’omicidio stradale e lesioni personali stradali prevede: un aggravio delle pene per i delitti colposi, già previsti nel nostro Codice Penale (art.n.589 - Omicidio colposo, e n.590 - Lesioni personali
colpose); e l’introduzione di 4 nuovi articoli riguardanti il delitto di omicidio stradale (art. n.589 bis) e il delitto di lesioni personali stradali gravi o gravissime (art. n.590 bis) con le rispettive aggravanti e gli articoli n.589 ter e n.590 ter per la fuga del conducente in caso di sinistro. 

L’articolo 589 bis ha introdotto l’obbligo dell’arresto in flagranza per i conducenti di veicoli a motore che, in caso di incidente mortale, risultano aver guidato sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o in stato di ebbrezza alcolica grave (cioè con tasso superiore a 1,5 g/l) o media (per autisti professionali, con tasso superiore a 0,8).

L’arresto è invece facoltativo se il responsabile dell’incidente è incorso in gravi infrazioni al codice della strada (l’eccesso di velocità in centro urbano, il passaggio con il semaforo rosso, la circolazione contromano, l’inversione di marcia in prossimità di curve o dossi e i sorpassi in prossimità di strisce pedonali o linea continua).

Per queste situazioni così gravi, la pena prevista può arrivare fino a 12 anni di reclusione. 

L’inasprimento delle pene si estende anche alle lesioni personali: se si è in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti la pena della reclusione può variare da 3 a 5 anni per lesioni gravi e da 4 a 7 per quelle gravissime. 

Cosa fare in questi casi, nei quali si avvia un procedimento penale che prevede la pena della reclusione?

Una soluzione, ad esempio, la si può trovare nella prevenzione, assicurandosi con una polizza di Tutela legale, che in caso di bisogno permette di affrontare la complessità della normativa e di difendersi.

Si badi bene, ciò non significa sottrarsi alle proprie responsabilità, significa invece esercitare il proprio diritto alla difesa.

Infatti, al solo costo della polizza, l’assicurato può avere la miglior difesa in tribunale, eventualmente incaricando un avvocato specializzato o il proprio avvocato di fiducia, e si può avvalere di una perizia di parte per ricostruire la giusta dinamica dell’incidente, così da ottenere la corretta valutazione delle responsabilità delle parti coinvolte. 

In caso di incidente, la copertura potrà essere attivata anche per l’opposizione a sanzioni amministrative e per il dissequestro del mezzo. E cosa succede alla patente? 

Per tutte le situazioni sopra descritte c’è da considerare inoltre l’eventualità della sospensione o ritiro
della patente e della decurtazione dei punti dal  documento di guida: oltre a fornire la miglior difesa 
penale, la polizza assicura la propria patente o, per le imprese, quella dei dipendenti. 

Questa copertura copre infatti le spese legali per presentare ricorso all’autorità competente per errata variazione dei punti (senza limite di punti sottratti), per le violazioni al Codice della strada e per le sanzioni. 

Inoltre, l’assicurato può ottenere il rimborso delle spese per il corso da frequentare presso una scuola guida per recuperare i punti persi e, qualora gli siano stati detratti tutti i punti dalla patente, può ricevere
il pagamento delle spese per la revisione e per l’esame per riottenere il documento di guida. 

Se ad assicurarsi fosse un’impresa, nel caso in cui ai suoi dipendenti venisse sospesa o ritirata la patente, e quindi non fossero più autonomi negli spostamenti necessari per svolgere l’attività lavorativa, l’impresa stessa otterrebbe come risarcimento economico del danno subito per non poter più fare affidamento sul loro operato, una indennità giornaliera forfettaria che può andare da 30 a 100 euro per 90 o 180 giorni, secondo la copertura scelta. 

A cura di Giovanni Nenz
© Gente in Movimento - riproduzione riservata

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