L’avvento di Internet ha cambiato radicalmente lo stile di vita di ogni cittadino, delineandosi di fatto come la principale rivoluzione dell’età contemporanea. Sono stati ridefiniti i confini tra pubblico e privato, si sono modificate le interazioni tra le persone ed infinite opportunità di business si sono costituite nel corso degli anni. |
È questo l’obiettivo della Dichiarazione dei diritti di Internet, un documento composto da 14 articoli formulato dalla Commissione di studio per l’elaborazione di principi in tema di diritti e doveri relativi ad Internet, presieduta dal giurista Stefano Rodotà.
I temi trattati dal testo, presentato lo scorso luglio dalla Presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini, riguardano la sfera di Internet a 360°: la tutela e la conservazione dei dati personali, il copyright, la cultura web, il digital divide, la net neutrality, l’identità digitale e l’inviolabilità dei dati che circolano in rete. Esaminiamoli insieme.
“L’accesso ad Internet è diritto fondamentale della persona e condizione per il suo pieno sviluppo individuale e sociale”. È con questa frase che inizia il secondo articolo della dichiarazione, il quale sancisce che i diritti di accesso al web devono essere equi per ogni individuo; nello specifico, il riconoscimento dei suddetti “deve essere fondato sul pieno rispetto della dignità, della libertà, dell’eguaglianza e della diversità di ogni persona, che costituiscono i principi in base ai quali si effettua il bilanciamento con altri diritti”.
Compito delle istituzioni è di promuovere l’educazione all’uso consapevole di Internet (art. 3) attraverso l’istruzione e la formazione; inoltre, l’accesso ad Internet deve essere neutrale, in quanto ognuno ha il diritto che i dati trasmessi e ricevuti sul web non subiscano discriminazioni, restrizioni o interferenze in relazione al mittente (art 4).
Dal 5° articolo in poi, il filo conduttore è la tutela dei dati personali, un tema molto discusso per il quale era necessaria una regolamentazione dettagliata.Secondo quanto indicato, ad ogni persona deve essere garantita la protezione dei dati che la riguardano, rispettando la sua dignità, identità e riservatezza. È inoltre diritto di ogni utente richiedere la cancellazione o la rettifica degli stessi.
I sistemi e i dispositivi informatici di ogni persona (art. 7), insieme alla libertà e segretezza delle sue informazioni e comunicazioni elettroniche, sono inviolabili.
L’identità sul web di ogni persona è un altro punto chiave del trattato, intesa come rappresentanza integrale ed aggiornata della propria identità in rete. Anonimato e oblio sono anch’essi concetti importanti: nel primo caso, l’articolo 8 stabilisce che ogni persona può accedere alla rete e comunicare elettronicamente usando strumenti che proteggano l’anonimato ed evitino la raccolta di dati personali, mentre la seconda casistica concerne il diritto di ottenere la cancellazione dagli indici dei motori di ricerca dei propri dati. Attenzione però, perché non ci si può nascondere completamente dall’anonimato, in quanto suddetti dati devono comunque poter consentire di risalire all’identità di una persona.
Ultimo argomento fondamentale riguarda la sicurezza in rete, che deve essere garantita come interesse pubblico, attraverso l’integrità delle infrastrutture e la loro tutela da attacchi, e come interesse delle singole persone.
Per Rodotà la dichiarazione dei diritti di Internet “sarà uno strumento per contribuire a costruire una cittadinanza nell'era di Internet e rappresenta una novità vera”. Un decalogo di regole e principi che riscrive la storia e pone le basi per un nuovo futuro 2.0.
Ma il lavoro non finisce qui, dopo l'approvazione della Carta, il testo si prepara ad essere protagonista internazionale, in quanto sarà presentato al prossimo Internet Governance Forum in Brasile.