Ora, provate invece a immaginare la stessa strada con molte meno auto, silenziose e non inquinanti, senza puzza di smog, con tanti mezzi eco sostenibili alternativi alle macchine, e con zone pedonali e a scorrimento lento davanti le scuole e i parchi.
In una città connessa dove autobus, macchine e oggetti, come ad esempio i semafori, dialogano tra loro
riducendo a livelli minimi la possibilità di incidenti stradali.
Pensate sia fantascienza?
No, questa è la città di un futuro nemmeno troppo lontano a cui aspiriamo di arrivare anche in Italia. E per cui, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, stiamo lavorando.
Proprio pochi giorni fa, con il Ministro Danilo Toninelli, abbiamo firmato il decreto che dà il via alla sperimentazione nelle città, da questa estate, alla cosiddetta micromobilità elettrica. Monopattini elettrici,
hoverboard, monowheel e segway potranno finalmente circolare legalmente e in piena sicurezza, nelle nostre strade e sulle nostre piste ciclabili, secondo regole che abbiamo predisposto proprio per tutelare tutti gli utenti.
Sono veicoli “smart”, che nella maggior parte dei casi possono essere facilmente trasportati a mano e usati come mezzo di trasporto alternativo, e totalmente green, nel tragitto casa-scuola-lavoro, magari in associazione con mezzi pubblici come autobus e tram.
Tocca ai sindaci, ora, darsi da fare e fare in modo che quello che abbiamo previsto diventi realtà. È un piccolo passo in avanti verso l’obiettivo di assicurare al nostro Paese una mobilità sostenibile, a impatto zero, e garantire ai cittadini quell’intermodalità che serve nella città del futuro.
La micromobilità elettrica è solo una parte di un più ampio progetto che stiamo portando avanti per garantire al nostro Paese e alle prossime generazioni un futuro sostenibile e una mobilità pulita.
Nell’ambiziosa cornice di questo obiettivo, abbiamo adottato il Piano per la Mobilità sostenibile, che
prevede lo stanziamento di quasi 4 miliardi di euro per il rinnovo del parco autobus per il trasporto
pubblico locale con mezzi meno inquinanti, elettrici, a metano o a idrogeno, e più moderni.
In media, in Italia, i mezzi pubblici in servizio hanno una età di oltre 11 anni a fronte di una media europea di circa 7 anni e mezzo.
Almeno un terzo delle risorse che abbiamo stanziato dovranno essere destinate al sud e, nel primo triennio, la metà del contributo stanziato potrà essere usato per realizzare la rete infrastrutturale per l’alimentazione alternativa, sia essa elettrica, a metano o idrogeno.
Se si parla di elettrico non posso non citare la rivoluzione verde dei trasporti che abbiamo introdotto con la legge di Bilancio 2019 e implementato in questi mesi.
Grazie al Movimento 5 stelle al Governo dal 1 marzo di quest’anno è stato introdotto il cosiddetto ecobonus per l’acquisto di veicoli meno inquinanti.
Chi compra un’auto elettrica o ibrida immatricolata dal 1 marzo 2019 può godere di un bonus fino a 6.000 euro.
Chi acquista una moto, un motorino elettrico o una microcar rottamando un veicolo inquinante fino a euro 3, ha un bonus fino a 3.000 euro. E ancora, chi decide di installare una colonnina di ricarica privata può avere una detrazione fiscale fino al 50% fino a un massimo di 3.000 euro di spesa.
Siamo consapevoli che la rivoluzione dell’elettrico non può compiersi senza un’adeguata infrastruttura di ricarica: ecco perché, oltre agli incentivi in Manovra per le colonnine private, stiamo realizzando il Piano nazionale di ricarica elettrica, stiamo monitorando la realizzazione degli impianti sulle nostre autostrade e
abbiamo destinato ulteriori 10 milioni di euro nel decreto Sblocca cantieri.
Il nostro concetto di mobilità sostenibile e pulita passa però anche attraverso una migliore gestione degli spazi pubblici e, soprattutto, del traffico.
Passare meno tempo in coda grazie a itinerari ottimizzati e una gestione intelligente del traffico significa inquinare di meno e
migliorare la nostra qualità della vita. Questi obiettivi si raggiungono grazie alle “smart cities”, le città intelligenti del futuro, alla cui radice di funzionamento, per le nostre competenze, si trovano le “smart roads” sulle quali si muovono auto a guida autonoma e connessa.
Solo poche settimane fa, la Direzione generale Motorizzazione del Mit ha
rilasciato la prima autorizzazione
alla sperimentazione su strada
pubblica di un veicolo a guida
autonoma in Italia.
Si tratta di un passaggio storico che spalanca le porte a un futuro che ci permetterà di avere città connesse e sicurezza negli spostamenti con standard vicini al 100%.
La sperimentazione autorizzata riguarda per ora l’ambito urbano e di ultimo miglio di precisi tratti stradali di Torino e Parma, ma speriamo che il fenomeno diventi più diffuso con il passare del tempo.
A questi tasselli, questi passi avanti, abbiamo voluto affiancare e consolidare un impegno importante per quella che rappresenta il mezzo di spostamento green per antonomasia:la bicicletta.
Non è un caso che poco dopo esserci insediati al Mit, lo scorso anno, con il Ministro Toninelli abbiamo sbloccato i 361 milioni di euro necessari alla realizzazione di dieci ciclovie turistiche da realizzare su tutto il
territorio italiano, tra cui due progetti sono in stato di avanzamento e quattro in fase di finanziamento.
Abbiamo poi un Piano generale della mobilità ciclistica in fase di realizzazione a cui andranno parte degli 84 milioni di euro in 15 anni già stanziati dal Fondo Investimenti 2019 con cui realizzare anche nuove piste ciclabili.
E poi ci sono, sempre a tal fine, 2 milioni di euro che abbiamo stanziato in legge di Bilancio. Realizzare nelle nostre città una mobilità veramente sostenibile vuol dire dare la possibilità ai cittadini di scegliere il mezzo o i mezzi con cui muoversi in città, senza causare un danno all’ambiente, e nel massimo della sicurezza possibile.
La sfida che abbiamo davanti è difficile ma non impossibile e i traguardi raggiunti, e quelli da raggiungere, ci fanno essere ottimisti sul futuro. Un futuro ovviamente green.
A cura dell’On. Michele Dell’Orco.