Per queste ragioni, dall’inizio del nuovo secolo, la strategia energetica europea si è diretta a ridurre i rischi della dipendenza, elaborando in un primo momento una strategia a lungo termine nel quadro di una partnership con la Russia.
Come si legge nel documento della Commissione europea “EU-Russia Energy Dialogue” la Russia e l’Europa condividono lo stesso continente e sono partner naturali, proprio riferendosi alla storia si può comprendere come le relazioni commerciali ed energetiche tra Russia ed Europa risalgono a secoli addietro.
Il dialogo aperto dalla Commissione europea con la Russia sull’energia ha preso vita il 30 ottobre del 2000, con l’obiettivo di compiere progressi nella definizione di un partenariato per l’energia ed ha rappresentato un primo importante passo nei rapporti con la potenza euro-asiatica. Già nel 1994, in realtà, venne firmato un accordo di partenariato e cooperazione UE-Russia per l’istituzione di un quadro giuridico contenente però principalmente disposizioni sul dialogo politico tra le due potenze.
Solo nel 2001 prese avviò la fase iniziale dell’accordo siglato il 30 ottobre del 2000, con la creazione di quattro gruppi di lavoro formati da esperti europei, russi e da rappresentanti dell’industria nei settori di interesse comune dell’energia: infrastrutture e tecnologie, investimenti, efficienza energetica e ambiente.
In linea generale, l’Unione europea ha adottato negli anni una strategia basata su quattro punti per la risoluzione delle sfide in materia di sicurezza energetica e per definire la geopolitica dell’energia del continente:
1. la creazione di un meccanismo formale di cooperazione regionale per l’energia;
2. lo sviluppo e la trasformazione delle infrastrutture regionali del gas;
3. l’incremento della capacità di produzione di energia;
4. lo sviluppo di tecnologie per l’efficienza energetica. Quando si discute della situazione geopolitica ai confini orientali dell’Ue non si può sottovalutare la dimensione dell’uso dell’energia nell’Europa centrale, analizzando questa, infatti, possiamo facilmente comprendere il valore delle politiche di cooperazione regionale.
Dai primi anni del 2000 il consumo di energia dei Paesi dell’Europa centrale è stato costantemente in crescita.
Analizzati singolarmente si nota che la produzione dell’energia è notevolmente inferiore a quella dei Paesi dell’Europa occidentale e le dimensioni ridotte aumentano, ovviamente, l’influenza dei grandi mercati produttori di energia, come la Russia.
La sicurezza energetica è una delle massime priorità per l’Europa e la forte dipendenza dalla Russia per le importazioni di gas e petrolio non è ancora del tutto superabile, in modo particolare per i Paesi Visegrad.
La Russia è infatti tutt’ora il fornitore di oltre la metà del gas destinato alla Repubblica Ceca, alla Polonia e all’Ungheria, ed eroga alla Slovacchia il 100% delle forniture
di gas.
A cura di Romina Rapisarda.