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La sicurezza in volo

26/2/2015

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La percezione del pericolo nel mondo aeronautico è molto alta poiché l'uomo non è fisiologicamente nato per volare e quindi questo lato della paura risveglia in lui un timore derivato dall'ignoto rapporto con l'altezza. Nei tempi moderni siamo abituati, grazie ai mezzi di informazione, a vedere immagini e incidenti di ogni tipo: automobilistici, nautici, guerre, calamità naturali e così via; eppure un incidente aereo colpisce ancora notevolmente l'opinione pubblica.
Credo che il pericolo sia inversamente proporzionale al rispetto delle procedure, delle regole e degli standard: più aumenta l'attenzione alle regole e più il rischio di un disastro aereo diminuisce. Ormai non c'è molto da improvvisare o escogitare nelle procedure aeronautiche, ogni singolo imprevisto è già stato sperimentato e collaudato; il "know how" raggiunto è altissimo con prestazioni che sfiorano la perfezione. L'indotto è enorme ma efficiente, con risorse e procedure che si interfacciano tra loro. L'aereo è dunque un mezzo di trasporto estremamente sicuro, ma tutto deve essere rispettato, non devono essere fatti sconti e non devono esserci approssimazioni e disattenzioni. Il "cancro" del risparmio e del maggior guadagno non può coesistere in ambienti così complessi dove un errore o un'approssimazione si può trasformare in un disastro.
La domanda che sorge immediata è quindi perché, nonostante l'efficacia dei mezzi, ci siano ancora incidenti aerei. Spesso si dice che l'imprevisto può accadere, ma questa non è una giustificazione. Noi piloti analizziamo in modo approfondito l'indagine di un incidente. Non per cinismo, ma è una opportunità di "esperienza", cerchiamo di capire cosa è successo, perché è successo, cosa si sarebbe potuto fare per evitarlo. Si impara tantissimo da eventi passati, ma è necessario avere l'umiltà di approfondire i fatti, dimenticare il proprio Ego, evitare di scaricare le responsabilità.
Si è visto che "l'imprevisto" in molto casi poteva essere "previsto"! Ma non è stato così. Il pilota è l'ultimo filtro per spezzare una catena di eventi che può portare ad un incidente, ma non è infallibile nemmeno lui, ecco l'importanza della scelta di professionisti ben addestrati, motivati, riposati e molto, molto appassionati!
Un pilota di linea ha un motto da seguire rispettando la sequenza: S.P.Q.R. (Sicurezza, Puntualità, Qualità, Redditività). Il guadagno è sicuramente un elemento importante per chi gestisce un’azienda e, talvolta, anche per chi lavora nel mondo aeronautico, ma non sono prioritari; nulla di ciò che deve essere fatto può essere evitato per fini di reddito. Questo è molto chiaro tra veri professionisti in compagnie sane. Inoltre il potenziale incidente, che potrebbe avvicinarsi non rispettando quanto detto, potrebbe costituire anche un’enorme perdita di redditività da parte dell'operatore, difficilmente recuperabile in un mondo di grandissima concorrenza. Insomma l'attenzione settoriale del guadagno nel tempo ridotto, non è sano e non si può speculare.
Su Youtube si possono vedere e leggere diversi casi di incidenti, che dire? Da pilota posso affermare che il mondo aeronautico è in genere molto serio, io non penso mai negativo, ho sempre creduto nella professionalità ed ho sempre visto quanto premia tutto questo.
Quando accade un incidente tutto il sistema si domanda cosa realmente sia accaduto e perchè: di solito le grandi Compagnie aeree sono organizzate con vere e proprie unità di crisi composte da terapeuti, piloti, assistenti di volo, personale di terra ed ingegneri. Tutti volontari e precedentemente addestrati per affrontare l'evento, qualsiasi dimensione abbia. Vengono, singolarmente ed in gruppo, assistiti i parenti delle vittime, per quanto possibile. Parte una vera squadra di umanità e professionalità, non esistono più orari e famiglie, ci si dedica completamente al compito per cui si è selezionati.
Queste unità di crisi operano anche in altre condizioni di emergenza, ad esempio forti ritardi, scioperi, proteste, eventi politici e calamità naturali, etc.
Nella mia compagnia ho conosciuto colleghi completamenti dediti a questa missione, con grandi qualità umane e professionali, devo dirlo, spesso non completamente riconosciuti per quello che fanno. A molti di loro non interessa il riconoscimento, vengono già molto appagati dagli sguardi di riconoscenza dell'assistito.
Di fatto in momenti così delicati, un minimo di supporto può essere dato solo da chi realmente conosce i fatti, e ne è completamente coinvolto.
I piloti in un incidente sono sempre i primi ad essere indagati, del resto non può essere diversamente. Prima ho accennato che siamo l'ultimo filtro tra il manifestarsi o no di un incidente, certo, questo solo teoricamente. Studiando molti casi, la situazione era talmente degenerata per cui nulla hanno potuto, ma la responsabilità nelle menti di chi non conosce i fatti viene facilmente imputata a chi era al comando dell'aereo. Quello che dico sempre, è che un pilota rimane su un aereo insieme a tutto il carico pagante, pagando di persona ogni evento dovesse verificarsi, è per questo che mai e poi mai farebbe qualcosa di errato intenzionalmente o per superficialità.
Anche l'errore è possibile nel mondo aeronautico, ma compagnie che investono in sicurezza, si circondano di personale altamente specializzato, addestrato nei minimi dettagli. Ci sono ormai studi e formazioni che, quando fatte, danno competenze altissime agli equipaggi, il margine di errore è davvero ridotto, forse in alcuni casi si può dire annullato.
Se posso lasciarvi con un messaggio: prendete con fiducia l'aereo! Godetevi il viaggio, guardate oltre l'orizzonte e sognate. Noi piloti faremo sempre il nostro meglio per garantire il massimo rispetto delle regole. Amiamo la vita, abbiamo mogli e figli, e come voi, vogliamo la sera abbracciarli, buon viaggio!


A cura di un pilota di linea


© Gente in Movimento - riproduzione riservata

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