La settimana della moda milanese si è svolta dal 21 al 27 settembre 2021, presentando la collezione uomo e donna della primavera-estate 2022. La Milano Fashion Week rappresenta uno degli eventi più importanti al mondo nel campo della moda, insieme alle settimane della moda di Londra, Parigi e New York. |
In questi giorni, gli appassionati di moda hanno potuto assistere alla prima sfilata di Miuccia Prada e Raf Simons, dopo l’annuncio della loro codirezione creativa di Prada. Lo spazio espositivo, un edificio industriale, presentava scatole di legno di varie altezza, dipinte di grigio, con schermi digitali incorporati. La passerella, anch’essa grigia, si aggirava tra i vari elementi come un’autostrada urbana, richiamando il modello architettonico di una città. La nuova collezione, più Prada che mai, presenta abiti neri lunghi e morbidi, realizzati per lo più in rayon sostenibile, con maniche o scollature in maglia fantasia o jacquard. Tra i big, i colossi italiani della moda, Salvatore Ferragamo, Giorgio Armani, Versace, Dolce & Gabbana, Valentino e Fendi, hanno saputo far parlare di sé.
Lo spettacolo di Valentino, tenutosi in teatro, ha riaffermato il legame tra moda e cultura italiana: una sala visibilmente vuota tranne che per un quintetto d’archi, la cantante Cosima e i modelli “socialmente distanziati”. Giorgio Armani, invece, ha mostrato i suoi pantaloni morbidi e le giacche semplici caratterizzate dal tocco femminile che lo stilista tanto ama. La familiarità vende. Debutta da Fendi RTW di Kim Jones, uno dei designer più dotati in circolazione. Intenzionato a mostrare la sua sensualità, sembra che qualcosa lo stia frenando. Forse il lasciato di Karl Lagerfeld, suo predecessore, che ha lavorato per decenni per Fendi? I suoi abiti drappeggiati con spalle scoperte, l’uso disinvolto del raso di seta perlato per i pantaloni, con top abbinato e le pellicce era fin troppo convenzionale. Gli abiti di Ian Griffiths da Max Mara, invece, sono una bella interpretazione di grandi classici: un kilt caratterizzato da poche cuciture, parzialmente aperte, giubbotti ben tagliati in lana di cammello, un gilet da caccia in nylon trapuntato abbinato a una gonna sottile negli stessi toni, un cappotto con gonna ampia in ricco velluto verde scuro con ampio cappuccio.
La flanella è al centro della collezione firmata Marco Zanini, che propone abiti molto personalizzati, realizzati con i migliori tessuti. Tra i capi cult, la sua splendida blusa con collo arrotolato in raso di seta caffè-latte con maniche extra larghe, un paio di pantaloni in flanella grigia e uno smoking da uomo bianco sporco con pantaloni neri attillati unisex. Zanini ama l’estetica, e si vede. Concludiamo la nostra rassegna con lo spettacolo di Marni, tenutosi sabato sera, in un’area industriale semi-deserta. Il designer ha saputo creare una forte risposta emotiva del pubblico al primo grande evento dal vivo “post-pandemico”. Gli ospiti erano vestiti con camicie a righe di cotone dipinte a mano, pantaloni larghi o vestiti.
Un coro e una piccola orchestra e le voci di Dev Hynes e Zsela hanno accompagnato la sfilata. Al postodi una passerella diritta c’era una piattaforma di legno circolare, circondata da una serie di rialzi in legno utilizzati come seduta dal pubblico. Sfilando tra i partecipanti, i modelli hanno avvolto gli ospiti in una spirale di colori e audacia. Gli spettatori e lo spettacolo si sono così fusi insieme.