Gente in Movimento
  • Home
  • Chi siamo
  • Notizie
  • Collaboratori
  • Rivista
    • Sfoglia GM
    • Scarica GM
    • Regala GM
  • Contatti
  • Sponsor & Partner

La nuova PAC: al centro sicurezza e qualità

7/1/2022

0 Commenti

 
Foto
La Politica Agricola Comune approvata a novembre 2021 rappresenta una svolta storica per i contenuti innovativi e gli obiettivi ambiziosi che contiene.

Fatta la Pac, adesso bisognerà studiarla. E applicarla nel segno della sua valenza economica, ambientale e sociale utilizzando al meglio le risorse finanziarie disponibili, nell’interesse degli agricoltori e di tutti i cittadini europei.
La Politica agricola comune che abbiamo approvato in via definitiva il 23 novembre scorso al Parlamento europeo è un’ architrave normativa dell’Unione ormai da sessant’anni. Ma la riforma che abbiamo definito questa volta, che entrerà in vigore nel 2023 per accompagnarci fino al 2027, rappresenta infatti una svolta storica per i contenuti innovativi e gli obiettivi ambiziosi che contiene. Non solo per i quasi sette milioni di aziende agricole attive nell’Ue, ma anche per i circa 450 milioni di cittadini e consumatori che beneficeranno di questa politica in termini di sicurezza alimentare e per la qualità del cibo che garantisce. E tutto questo con un budget di 387 miliardi di euro, pari al 32% del totale comunitario, di cui quasi 51 destinati all’Italia.
La nuova Pac prevede un sistema in base al quale ogni Stato membro deve predisporre un Piano strategico nazionale, tarato sulle proprie caratteristiche e condizioni territoriali, contenente sia le tradizionali misure del cosiddetto primo pilastro – quello dei pagamenti diretti – e quelle del secondo pilastro (Sviluppo rurale).
Il Piano deve indicare come lo Stato intenda raggiungere nove obiettivi chiave: garantire un reddito equo agli agricoltori; aumentare la competitività; riequilibrare la distribuzione del potere nella filiera alimentare; agire per contrastare i cambiamenti climatici; tutelare l'ambiente; salvaguardare il paesaggio e la biodiversità; sostenere il ricambio generazionale; sviluppare aree rurali dinamiche; proteggere la qualità dell’alimentazione e della salute.
Ma la prossima Pac è stata pensata anche per dare un forte contributo al raggiungimento degli obiettivi che l’Unione si è posta con il New Green Deal, il Patto con i consumatori per sostenere la lotta contro i cambiamenti climatici. E questo destinando almeno un quarto degli aiuti diretti a un menù di eco-schemi e almeno il 35% dei fondi per lo Sviluppo rurale a misure ad alto valore ambientale.
Per vincere queste sfide sarà necessario un forte e puntuale contributo da parte delle Regioni, che saranno protagoniste nella redazione e nella applicazione dei Piani strategici nazionali.
Fino al 25% della dotazione nazionale per i pagamenti diretti, potrà essere traferita nel budget per lo sviluppo rurale. Allo stesso modo, fino al 25% del budget per lo sviluppo rurale potrà andare a integrare la dotazione nazionale per i pagamenti diretti; quest’ultima percentuale potrà essere aumentata di un’ulteriore 15% per finanziare pratiche utili al contenimento del cambiamento climatico, e di un ulteriore 2% per il supporto dei giovani agricoltori.
Novità anche sul fronte degli strumenti assicurativi. Oltre al mantenimento degli attuali strumenti, finanziati fino al 70% tramite i fondi per lo sviluppo rurale (assicurazioni contro la perdita di produzione, fondi mutualistici contro la perdita di produzione e strumento di stabilizzazione del reddito) per perdite superiori al 20% della media dei 3 anni precedenti (o 5 anni, non considerando due annate, la più e meno positiva), viene introdotta anche la possibilità di stipulare polizze assicurative contro la perdita di reddito. Inoltre gli Stati membri potranno accantonare fino al 3% dei fondi del primo pilastro per la creazione di un fondo mutualistico su scala nazionale, che porti obbligatoriamente tutti gli agricoltori a proteggersi dai rischi di perdita di produzione.
Per quanto riguarda la gestione dell’offerta, le attuali regole che concedono di regolamentare l’offerta di formaggi e salumi e vini saranno estese a tutti i prodotti a Denominazione di origine e Indicazione geografica protetta. In aggiunta, la normativa che al momento concede al solo settore lattiero-caseario di introdurre schemi volontari di riduzione dell’offerta in situazioni di gravi squilibri di mercato, verrà estesa a tutti i settori.
 
 
La futura Pac prevede anche deroghe al diritto della concorrenza. Nel caso di accordi e pratiche concordate tra produttori, volte ad introdurre standard di sostenibilità ambientale, di salute e benessere animale più ambiziosi rispetto a quelli previsti dalle normative nazionali e dell’Unione, non saranno infatti applicabili le norme Ue in materia di concorrenza.
Viene anche istituita una nuova riserva permanente di crisi con l’obiettivo di aiutare gli agricoltori nel caso di volatilità dei prezzi e dei mercati. Questa riserva dovrà operare con un budget annuale minimo di 450 milioni di euro, che potranno essere aumentati grazie a entrate e margini di bilancio e, solo in ultima istanza, tramite la disciplina finanziaria, vale a dire un accantonamento lineare dei diritti all’aiuto di ciascun beneficiario Pac che riceva pagamenti per più di 2mila euro.
E poi questa Pac, per la prima volta nella sua storia, prevede la cosiddetta ‘condizionalità sociale’, ossia un sistema finalizzato a tutelare i diritti dei lavoratori nelle aziende agricole. Nei testi legislativi alla base della riforma è stato inserito infatti un meccanismo che, senza creare alcun onere amministrativo aggiuntivo, eviterà che fondi pubblici vengano destinati a quegli imprenditori che non rispettano le condizioni minime di lavoro dei propri dipendenti. Nel caso in cui verrà accertato, nell’ambito dei normali controlli effettuati dalle autorità nazionali competenti, che un agricoltore viola tali norme, l’autorità competente dovrà trasferire l’informazione all’organismo pagatore dello Stato membro, che taglierà in una misura ancora da definire i diritti all’aiuto Pac.
Tale meccanismo entrerà in vigore su base volontaria già dal 2023 e sarà obbligatorio per tutti gli Stati membri dal 2025. In aggiunta, per i settori del vino e e dell’ortofrutta ci sarà la possibilità di finanziare, tramite i programmi operativi di settore, misure specifiche per il miglioramento delle condizioni dei lavoratori agricoli.
A cura di Paolo De Castro

© Gente in Movimento - riproduzione riservata

0 Commenti

Il tuo commento sarà pubblicato dopo l'approvazione.


Lascia una risposta.

    RUBRICHE

    Tutto
    ATTUALITÀ
    BENESSERE E BELLEZZA
    CINEMA E LIBRI
    CONSUMATORE
    COSTUME E SOCIETÀ
    DESIGN
    ECONOMIA E LAVORO
    EUROPA
    Eventi
    EVENTI E SPETTACOLI
    FOOD & WINE
    FOTOGRAFIA
    IMPRESA
    INNOVAZIONE
    MODA
    MOTORI
    Musica
    POLITICA
    PREVIDENZA
    PROFESSIONI
    Rasesgna Stampa
    SICUREZZA
    SPORT
    TEMPO LIBERO
    VIAGGI

    ARCHIVIO

    Maggio 2022
    Aprile 2022
    Marzo 2022
    Febbraio 2022
    Gennaio 2022
    Dicembre 2021
    Novembre 2021
    Ottobre 2021
    Settembre 2021
    Agosto 2021
    Luglio 2021
    Giugno 2021
    Maggio 2021
    Aprile 2021
    Marzo 2021
    Febbraio 2021
    Gennaio 2021
    Dicembre 2020
    Novembre 2020
    Ottobre 2020
    Settembre 2020
    Agosto 2020
    Luglio 2020
    Giugno 2020
    Maggio 2020
    Aprile 2020
    Marzo 2020
    Febbraio 2020
    Gennaio 2020
    Dicembre 2019
    Novembre 2019
    Ottobre 2019
    Settembre 2019
    Agosto 2019
    Luglio 2019
    Giugno 2019
    Maggio 2019
    Aprile 2019
    Marzo 2019
    Febbraio 2019
    Gennaio 2019
    Dicembre 2018
    Novembre 2018
    Ottobre 2018
    Settembre 2018
    Agosto 2018
    Luglio 2018
    Giugno 2018
    Maggio 2018
    Aprile 2018
    Marzo 2018
    Febbraio 2018
    Gennaio 2018
    Dicembre 2017
    Ottobre 2017
    Settembre 2017
    Luglio 2017
    Maggio 2017
    Marzo 2017
    Gennaio 2017
    Dicembre 2016
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Settembre 2016
    Agosto 2016
    Luglio 2016
    Giugno 2016
    Maggio 2016
    Aprile 2016
    Marzo 2016
    Febbraio 2016
    Gennaio 2016
    Dicembre 2015
    Novembre 2015
    Ottobre 2015
    Settembre 2015
    Agosto 2015
    Luglio 2015
    Giugno 2015
    Maggio 2015
    Aprile 2015
    Marzo 2015
    Febbraio 2015
    Gennaio 2015
    Dicembre 2014

Copyright © 2019 GENTE IN MOVIMENTO. Tutti i diritti riservati
Testata giornalistica iscritta nel Registro della Stampa del Tribunale di Aosta - aut. n° 3/2014
Proprietario ed Editore: DGConsulting s.c. (P.IVA 05034680966), con iscrizione al ROC n° 24934.
​Direttore responsabile: Secondo Sandiano
Per qualsiasi comunicazione: redazione@genteinmovimento.com -  Collabora con noi
Iscriviti alla Newsletter