Secondo l’Osservatorio di Euromobility torna ad aumentare, seppur di poco (+0,1%), il tasso di motorizzazione nelle principali 50 città italiane (coerentemente al dato nazionale, che segnala un incremento ancora superiore, +0,6%) anche se aumenta il numero di veicoli a basso impatto, soprattutto GPL e metano, che raggiungono complessivamente l’8,6% del parco nazionale circolante, e quelli ibridi ed elettrici che aumentano del 37,6%.
Continua l’affermazione della cosiddetta sharing mobility tra i cittadini italiani: rispetto al 2014, nel 2015 gli utenti dei servizi di bike sharing sono cresciuti di quasi 26 punti percentuali e quelli dei servizi di car sharing convenzionale di oltre 25, raggiungendo questi ultimi una quota di oltre 35.000, ai quali si aggiungono gli utenti dei servizi di car sharing cosiddetti free floating, pari a oltre 630.000.
Emerge pure con chiarezza che siamo ben lontani da una mobilità veramente sostenibile. Il 2015 ha infatti segnato un netto peggioramento della qualità dell’aria nelle nostre città, complici l'alta pressione e le perduranti condizioni di stabilità atmosferica verificatesi nell’ultimo periodo dell’anno e che hanno portato il Ministero dell'Ambiente a emanare un piano di contenimento. Inutili sono risultati i blocchi del traffico o le targhe alterne, perché non di emergenza si trattava, ma di un problema, che non poteva, e non può, che essere affrontato se non con una seria programmazione e pianificazione.
Si riaffermano nel 2015 i servizi di car-sharing “a flusso libero” (a fine agosto 2013 nasceva a Milano il primo servizio Car2go, a cui sono seguiti altri servizi, primo fra tutti Enjoy), in cui il prelievo e la riconsegna delle autovetture possono avvenire in qualsiasi punto all’interno dell’area prevista dal servizio e che si differenzia nettamente dal car-sharing convenzionale, quello cioè in cui l’utente preleva e riconsegna la vettura in parcheggi ben definiti (prelievo e riconsegna nel medesimo parcheggio per i servizi convenzionali cosiddetti “round trip”, riconsegna che può avvenire anche in un parcheggio differente da quello di prelievo per i servizi convenzionali cosiddetti “one way”). Aumentano i dati a disposizione sui servizi a flusso libero operativi nell’anno 2015: il numero totale di auto in flotta più elevato, che svetta rispetto a tutte le altre città, è relativo a Milano, che conta un numero complessivo di 1.823 auto sul suo territorio. A Firenze e Roma, invece, le automobili presenti sono rispettivamente 620 e 1.196. Nel 2015 il servizio è stato attivato anche a Torino (815 auto) e a Prato (25). Più della metà degli utenti totali è a Milano (326.203 su 630.147), seguita da Roma (216.393), Torino (47.001) e Firenze (40.550), il dato di Prato non è disponibile in quanto il servizio è stato avviato a novembre 2015. Più dettagliati i dati relativi ai servizi di car sharing convenzionale, operativi in 18 delle 50 città del’Osservatorio (i servizi a Torino, Bolzano, Trento e Palermo sono operativi in area vasta, cioè anche nei Comuni limitrofi): nel 2015 le auto in flotta sono in aumento rispetto al 2014 (+21%), così come il numero totale di utenti iscritti al servizio (+25%); Roma conta il numero maggiore di auto in flotta (153) seguita da Milano con 133. Nel 2015 Bolzano (1,67 auto/10.000 ab) e Palermo (1,55 auto/10.000 ab) superano Venezia (1,48 auto/10.000 ab) in termini di auto in flotta disponibili per abitante. È invece Venezia a svettare rispetto a tutte le altre città per numero di iscritti rispetto alla popolazione (238 utenti ogni 10.000 abitanti, quasi raddoppiati rispetto al 2014), seguita da Parma con 81 utenti ogni 10.000 abitanti. Sono 11 su 18 complessivamente le città che presentano una disponibilità inferiore a un veicolo ogni 10.000 abitanti. Venezia emerge anche come la città che nel 2015 ha contato il maggior numero di corse al mese per ogni auto (37,85), mentre Napoli, con 4,17, quella con il minor numero. La città che ha registrato il maggior numero di corse al mese per utente è Cagliari (1,31) seguita da Roma (1,23).
A cura di Lorenzo Bertuccio e Valerio Piras