Come educatrice cinofila nello svolgimento del mio lavoro, vedo la difficoltà dei responsabili nel comprendere i messaggi che gli vengono inviati dai loro cani, allo stesso tempo lo stupore che manifestano nel vedere come i cani comprendano alcune dinamiche, quindi messaggi inviati, molto spesso senza aver nemmeno proferito una parola; tutto questo è la conseguenza dei moduli comunicativi diversi che adottiamo, se pensiamo che nella nostra società la presenza del cane è molto diffusa con una partecipazione molto attiva nella nostra vita quotidiana diventa sempre più importante per noi comprenderli.
La prima grande differenza che salta all’occhio è come ci poniamo al mondo, noi come bipedi e loro come quadrupedi, questo ci porta ad una visione del mondo completamente diversa, ma vediamo anche in maniera diversa, perché la vista dell’uno non sarebbe funzionale all’altro, vediamo queste differenze: - l’uomo ha un campo visivo di 180° con una fascia binoculare di 140°, il cane ha un campo visivo di 240° con una fascia binoculare di 60°, la fascia centrale binoculare è quella dove si vede a fuoco, le due fasce laterali monoculari sono sfocate. - l’uomo ha un ampio spettro di colori e li vede nitidi, il cane ha uno spettro di colori che comprende le sfumature grigio-blu-verdi e li vede sfocati. - il cane percepisce molto bene il movimento, il classico esempio è quello di un gatto che passa, noi ce ne rendiamo conto quando il cane è già partito all’inseguimento.
Come comunicazione abbiamo sviluppato canali diversi, utilizzando in maniera più importanti alcuni sensi, vediamo quali vie comunicative abbiamo sviluppato maggiormente in entrambi i casi. L’uomo ha sviluppato maggiormente la comunicazione vocale e visiva, nella seconda c’è da dire che ha perso la capacità di leggere il linguaggio del corpo, se non per quelle posture o mimiche abituali; il cane ha sviluppato in primo luogo la comunicazione olfattiva, qui perdiamo in partenza, tanto per darvi un parametro di confronto di quanto è sviluppato e complesso l’olfatto del cane facciamo un parallelo con la vista: ed è come se il cane riuscisse a vedere alla distanza di 3.000 miglia quello che noi riusciamo a vedere in un terzo di miglio, al secondo posto troviamo la comunicazione visiva e solo per ultima la vocale, a proposito di questo spesso sento la seguente frase “ il mio cane comprende ogni parola che gli dico”; in effetti non è proprio così, il cane associa i suoni, quindi le parole, ad eventi o situazioni specifiche, di qui l’impressione che comprenda il significato delle parole. Detta così sembra che non possa esserci un punto di incontro, la prima dinamica comunicativa dell’uomo è l’ultima del cane e la prima del cane non è attuabile per l’uomo perché gli è impossibile raccogliere la stessa quantità di informazioni del cane utilizzando l’olfatto.
Se l’uomo predilige una comunicazione vocale e il cane una olfattiva sembra non esserci un punto di incontro, ma la storia comune ci dice ben altro, altrimenti non continuerebbe la grande condivisione che c’è tra uomo e cane. Il punto di incontro sta nella comunicazione visiva, in un aspetto particolare: le lettura del corpo che comprende le posture del corpo e le mimiche facciali. In questo il cane è veramente un maestro, perché non solo sa leggere ma utilizza continuamente le posture del corpo e le mimiche facciali per comunicare con i suoi simili, ma sa leggere benissimo il linguaggio del nostro corpo, in effetti è da qui che viene la sensazione di ogni responsabile di cane che lui sappia leggergli nel pensiero, noi non ce rendiamo conto, ma per ogni nostro atteggiamento che sia di gioia, di sconforto o il prepararci ad una determinata azione, mettiamo in atto delle posture del corpo e delle mimiche facciali che per molti di noi passano in secondo piano ma per il cane no, sono importantissime perché gli danno la possibilità di comprendere cosa sta per accadere di li a poco o cosa sta succedendo in quel momento.
Quindi l’uomo è il soggetto tra i due che ha tutto da imparare, perché il cane anche con noi utilizza questo metodo comunicativo, l’uomo utilizzando principalmente una comunicazione verbale anche per quanto riguarda il cane da molta importanza a questo tipo di comunicazione che si traduce in abbaio, ululato, uggiolii/piagnucolii e nel ringhio, anche queste manifestazioni devono essere comprese proprio perché comunicano.
er leggere il linguaggio del corpo del cane bisogna osservarlo nella sua interezza, infatti per comunicare utilizza tutto il corpo, quindi le orecchie, il corpo, la coda, il pelo, i denti e nella mimica facciale, quando ci troviamo di fronte ad un cane che ha varie sfumature di colore sul muso, si capisce come queste prendano un senso ad ogni espressione e questo è molto evidente nei lupoidi ad esempio, a chiunque viva con un cane è successo di sicuro di vederlo con delle espressioni buffe sul muso, bene anche queste hanno un significato, curiosità sorpresa… quindi anche quando apparentemente il cane non sta comunicando in effetti sta comunicando.
Saper leggere il linguaggio del corpo del cane e molto utile per comprendere meglio i nostri cani e riuscire ad avere una relazione più completa e soddisfacente, ma non bisogna dimenticare che esistono altri cani oltre ai nostri e saper comprendere che cosa stanno dicendo a volte può essere utile per evitare delle situazioni spiacevoli. Oltre a saperlo leggere il cane, è utile il sapersi approcciare nel giusto modo e rispettare i giusti spazi, qui ci viene in aiuto la prossemica, che è la scienza che studia lo spazio o le distanze come fatto comunicativo.
Questi spazi sono definiti sia per l’uomo che per il cane, altro punto in comune, sono definiti in quattro zone: - la zona pubblica, che è la più lontana dal cane, dove è ammessa e tollerata la presenza degli estranei, - la zona sociale, subito dopo la pubblica e quindi più vicina, dove è ammessa la presenza di conoscenti - la zona personale (o individuale) subito dopo la sociale, dove è ammessa e tollerata la presenza degli amici - la zona intima, che circonda il cane, dove sono ammessi solo amici intimi e componenti dello stesso gruppo L’ampiezza di queste zone dipende da soggetto a soggetto, qui il carattere è determinante.
Penso sia accaduto a tanti di incontrare una persona sconosciuta che si fionda nella propria zona intima e d’istinto ritrarsi, è una reazione del tutto normale, appunto è la zona intima quindi per pochi. Seguendo questa dinamica, è facile comprendere quanto sia stressante per un cane quando è a passeggio con il proprio responsabile avere gente che gli urla “ che carinoooo”, si fionda nella sua zona intima e gli assesta una bella pacca sulla testa, a livello comunicativo del cane è tutto completamente sbagliato, ma basterebbe pensare a quanto darebbe fastidio a noi per comprenderlo. Alla fine comunicare con il cane si può imparare ed è veramente un piccolo sforzo rispetto a quanto può dare alla relazione.