La comunicazione dal latino “comunicare” ossia “mettere in comune” è quell’attività per cui almeno due individui, condividono un messaggio. Nel lavoro, così come nella famiglia e nella vita sociale, la corretta comunicazione è indispensabile e fondamentale per costruire ed alimentare relazioni. A cura di Maria Luisa Giovannone |
Qualsiasi sia il bene o il servizio offerto, per arrivare allo scopo finale e trarre un vantaggio economico dalla propria attività, si deve progettare ed organizzare quanto necessario nel processo della lavorazione. Per fare questo, tutte le persone coinvolte nel processo devono interagire tra loro per analizzare le caratteristiche di quanto richiesto dal mercato, reperire le materie prime necessarie (direttamente o indirettamente) alla produzione del bene e del servizio, offrire il risultato a clienti (già acquisiti o potenziali), ottenere ordini di acquisto al prezzo ritenuto equo, ed infine, percepire il corrispettivo nei tempi e nei modi concordati.
Tutte queste attività si svolgono in un intreccio continuo di comunicazioni e di scambi di informazioni che, se non ben gestite, dilatano i tempi e appesantiscono i costi di produzione riducendo i margini di profitto. Pertanto, curare la comunicazione in modo che sia efficace, oggi è indispensabile per contenere tempi e costi. Partendo dalle basi, ossia dagli studi di Paul Watzlawick (psicologo e ricercatore austriaco considerato uno dei più importanti teorici contemporanei) la comunicazione efficace ha cinque assiomi:
1) NON E’ POSSIBILE NON COMUNICARE: ogni essere umano comunica sin dalla nascita, anche se ancora non sa parlare. Questo vuol dire che la comunicazione è inevitabile quando si viene in contatto, volontariamente (es. in un colloquio) o casualmente (in ascensore).
2) IN OGNI COMUNICAZIONE C’È’ UN ASPETTO DI CONTENUTO ED UNO DI RELAZIONE: questo significa che la comunicazione deve variare in base alla relazione che c’è tra i soggetti e deve considerare gli aspetti formali del messaggio. Ogni messaggio quindi deve tenere conto sia del soggetto a cui si rivolge sia del “Come” si comunica.
3) LA NATURA DELLA RELAZIONE DIPENDE DALLA PUNTEGGIATURA DELLE SEQUENZE DI COMUNICAZIONI Ossia, ogni interlocutore avrà un punto di vista ed una interpretazione del messaggio legato alla formazione ed esperienza delle comunicazioni precedentemente vissute.
4) GLI ESSERI UMANI COMUNICANO UTILIZZANDO UN REGISTRO “DIGITALE” (convenzioni linguistiche condivise - verbale) e un registro analogico (comunicazione con il corpo) che a sua volta si divide in “non verbale” ( es: gestualità, postura, minima facciale) e “para-verbale” (es: tono, ritmo, volume della voce). Anche il silenzio ha un significato!
5) GLI SCAMBI DELLA COMUNICAZIONE SONO SIMMETRICI O COMPLEMENTARI si parla di simmetria quando la relazione è tra interlocutori di pari grado (es. colleghi) e di complementari quando le posizioni sono di diverso grado (direttore – addetto). Un aspetto estremamente interessante, per completare il quadro della comunicazione efficace in azienda, è legato al canale della comunicazione sincrona in presenza, intesa come quella tra persone presenti nello stesso luogo e nello stesso momento (ma facilmente trasmutabile anche sulla comunicazione asincrona con messaggi, mail, post ecc..). L’utilizzo di maggior canali contemporaneamente, se ben scelti e utilizzati, aiuta la comprensione del messaggio oggetto della comunicazione.
La comunicazione potrebbe essere sia uditiva che visiva, ossia lo scambio verbale dovrà essere non solo ascoltato, e quindi valutato per la scelte delle parole, del volume dell’eloquio nel rispetto dell’ambiente in cui avviene (parlare all’aperto, non è come in una stanza silenziosa o in un ambiente in comune con altre persone) ma, legato ad un contatto visivo, potrà aiutare e rendere la comunicazione più o meno efficace: guardare e valutare il linguaggio del corpo, specialmente se congruente con il verbale e aiutarsi con una presentazione scritta da consegnare o mostrare a video, aiuterà la sua comprensione.
La possibilità di interagire nella comunicazione (con domande – nel caso di più persone richiedendo l’alzata di mano) è utile per mantenere l’attenzione attiva ed evitare di divagare in altro argomento. Infine, la possibilità di provare e quindi legare una esperienza alla comunicazione aumenta la sua efficacia nel raggiungere l’obbiettivo prefissato. Quando nei nostri corsi di formazione utilizziamo il metodo dell’improvvisazione teatrale, alleniamo i partecipanti a sperimentare tutti questi elementi, indipendentemente dal focus concordato col cliente, e affiniamo abilità utili all’azienda/studio analizzandole nel de-briefing.
Il nostro metodo formativo, di base, stimola l’apprendimento e l’esercizio della comunicazione efficace, utilizzando tutti i canali della comunicazione e, proprio perché esperienziale, aiuta la creazione del gruppo con le persone presenti. “Formiamoci” organizza corsi sulle specifiche esigenze delle aziende e degli studi professionali; in collaborazione con le agenzie formative, i corsi possono essere finanziati con i fondi per la formazione e riconosciuti come corsi validi ai fini della normativa vigente sulle sicurezza nei luoghi di lavoro. www.progettoformiamoci.com