L’Accademia di Cuneo vuole infondere nei propri studenti essenzialmente questa curiosità e questo desiderio nel ricercare tutto ciò che kantianamente possiamo definire “sensus communis aestheticus”, cioè un senso di empatia estetica, non solo riservato a scelte individuali e a canoni precostituiti, relegato alla sensibilità di pochi, ma ben più ampiamente condiviso.
Questo obiettivo ben risponde alle istanze di tanta imprenditorialità italiana e cuneese che vanta una consolidata e indiscutibile tradizione di qualità e buon gusto nei suoi prodotti, che hanno fatto apprezzare ovunque il made in Italy.
La presenza, nei percorsi formativi, di un know-how metodologico e progettuale ampiamente multidisciplinare, permette un adeguamento costante al dinamismo del mercato del lavoro, anche attraverso le esperienze di collaborazione con il mondo economico ed imprenditoriale, che costantemente vengono effettuate aldilà dei momenti didattici.
La crescente sensibilità verso il recupero e la tutela dei beni artistici nel nostro territorio trova nell’Accademia, dove non solo di progetta il “bello” ma lo si vuole anche “conservare”, un riferimento specifico.
Le opere d’arte, antiche e moderne, auliche o popolari, fanno parte del nostro patrimonio storico, culturale e delle nostre tradizioni che profondamente hanno condizionato le nostre scelte, i nostri atteggiamenti estetici, formali e comportamentali.
Il recupero di questi preziosi manufatti richiede un approccio consapevole e competente che non può non essere supportato da una profonda conoscenza storica, tecnico-scientifica e da capacità esegetica, indipendentemente dalla loro provenienza, fattura o dimensione. L’esperienza effettiva di tanti allievi dell’Accademia di Cuneo si forma sui suggestivi dipinti delle nostre chiese e delle nostre antiche dimore, nonché sui grandiosi cicli della Reggia di Venaria Reale, presso Torino.
Questa istituzione universitaria, tutta cuneese ma decisamente multiculturale, si configura come un fulcro sinergico tra le varie forme di ricerca estetica, di indagine culturale e di potenzialità creativa che confluiscono, però, in un unico ideale progetto globale: ridisegnare con armonia l’ambiente che ci circonda convogliando il “bello” verso una dimensione mondana e consueta, anche attraverso il recupero della nostra memoria artistico-visiva.