In questa edizione a trionfare è stato il tennista Jannik Sinner che è entrato di diritto nella storia essendo il primo italiano a vincere tale Slam. Insieme a lui, nell’olimpo degli italiani che hanno vinto almeno uno Slam nella loro carriera ci sono Pietrangeli, Panatta, Schiavone e Pennetta. Parlare di impresa non è affatto esagerato, in quanto nella categoria singolare maschile era dal 1976 che un atleta della Penisola non saliva sul gradino più alto del podio in uno Slam (Panatta l’ultimo a riuscirci a Parigi).
Dopo essere stato finalista delle ATP Finals di Torino, sconfitto solamente dal numero 1 Novak Djokovic, Jannik Sinner aveva portato alto il nome dell’Italia grazie alla vittoria della Coppa Davis al termine del 2023.
Dopo una prima introduzione, doveroso è analizzare il percorso di Sinner all’Australian Open per capire l’importanza del risultato ottenuto. L’esordio nella competizione è contro l’olandese Van de Zandschulp e il risultato non lascia spazio a dubbi: 6-4, 7-5 e 6-3. Nel secondo turno se la vede nuovamente con un altro “Orange”, de Jong, che in un’ora e 45 minuti riesce a domare grazie ad un triplo 6-2. Successivamente, al terzo turno incontra l’argentino Baez e, grazie alla netta vittoria, Sinner approda agli ottavi da imbattuto e in grande forma per affrontare le difficoltà che lo aspettano. Contro l’ex semifinalista russo Karen Khachanov la partita è equilibrata, ciononostante l’altoatesino riesce ad imporsi in tre set, restando ancora imbattuto. Ai quarti di finale, così come la nazionalità dell’avversario anche la musica non cambia: Sinner-Rublev 6-4, 7-6, 6-3 e prima storica qualificazione alle semifinali dell’Australian Open dove ad attenderlo c’è, come a Torino, Novak Djokovic. Affrontato solamente alcune settimane prima a Torino, il serbo non perde un incontro a Melbourne da più di 2100 giorni. Sinner è tuttavia in grande forma e nei primi due set non c’è storia: 6-1 e 6-2 in favore del tennista italiano. Con il terzo turno viene invece fuori Djokovic grazie ad un 7-6 che rischia di scoraggiare il classe 2001 al cospetto del numero 1. Invece la musica cambia nuovamente e grazie ad un sonoro 6-3 Sinner approda in finale, prendendosi anche una piccola rivincita dopo la sconfitta subita in finale delle ATP Finals.
Ad attenderlo in finale c’è infine la sua bestia nera Medvedev e l’inizio della partita è da incubo: 6-3 e 6-3 in favore del russo prima dell’impresa che certifica la stoffa del campione: grazie ad una forza mentale incredibile e una tenuta fisica impressionante, Jannik Sinner riesce a ribaltare la partita infliggendo due 6-4 consecutivi, prima di aggiudicarsi l’Australian Open grazie ad un 6-3 all’ultimo set.
In questa competizione Sinner ha mostrato al mondo di che pasta è fatto, candidandosi ad un futuro nell’olimpo dei grandi di questo sport se il suo approccio mentale e la sua tenuta fisica continueranno ad essere come quella delle ultime gare disputate. Con un talento di questa stoffa, in grado di tenere testa a chiunque nel mondo del tennis, l’Italia è consapevole di poter dormire sonni tranquilli per diversi anni nella camera da letto dei migliori di questo sport.