Di assoluta contrarietà. La cittadinanza non può rispondere a requisiti meramente tecnici, ma deve piuttosto essere il riconoscimento di un percorso compiuto dall’immigrato in termini di integrazione, lavoro, e rispetto delle regole e delle tradizioni del Paese che lo ospita. A tale principio di puro buon senso si oppone invece il Partito Democratico che, specie in ragione del calo di consenso registrato alle ultime tornate, cerca di crearsi nuovi bacini elettorali, mettendo in vendita la nostra identità in cambio di una manciata di voti.
Quali rischi comporterebbe l’approvazione di questa Legge?
Il rischio maggiore, come detto, è quello di veder sacrificata la nostra identità sull’altare dei piccoli interessi di una parte politica: una prospettiva assolutamente inaccettabile, che la Lega contrasterà con ogni strumento a propria disposizione.
Ci potrebbero essere dei legami con il pericolo terrorismo?
Negare il legame tra immigrazione e terrorismo equivale a mentire consapevolmente o, forse peggio, a ignorare le ragioni storiche, sociali e politiche di un fenomeno che sta tenendo il mondo con il fiato sospeso. Se guardiamo ai numerosi esempi che hanno interessato l’Europa, non è difficile evincere quanto la cittadinanza facile non abbia affatto rappresentato un argine alle azioni terroristiche, ma semmai un’agevolazione servita su un piatto d’argento ai malintenzionati. Proprio per questo, contrariamente a quanto auspicato dal Pd, la cittadinanza non può che essere l’ultimo gradino di un lungo percorso durante il quale il candidato deve dimostrare nei fatti il proprio attaccamento al Paese che lo accoglie.
A cura della redazione