Oggi, allora, abbiamo un’occasione importante. Questa Europa, così com’è, non ci piace. Non ci piace che il nostro Governo, quello Renzi prima e quello Gentiloni adesso, non venga considerato. Che gli italiani siano poco considerati. Ma c’è una soluzione che io credo sia l’unica percorribile: posizionare uomini chiave nei ruoli chiave. Come si fece con Mario Monti, lo fece il governo Berlusconi, designando un Italiano come Commissario europeo per gestire aspetti particolarmente delicati.
E lo abbiamo fatto noi ora, portando Antonio Tajani alla guida del Parlamento Ue: un italiano che conta in un luogo che conta. In questo modo quando si parlerà delle esigenze della nostra terra, da eventi drammatici come il terremoto ai bisogni dell’agricoltura, delle nostre imprese, dei posti di lavoro per i nostri figli, avremo qualcuno a Bruxelles che potrà decidere e tutelarci.
Per una volta ha vinto l’Italia. Siamo un popolo che all’Europa ha sempre dato tanto e preso poco. Noi, invece, vogliamo che le risorse che ogni anno paghiamo ritornino a casa e che l’Ue non ci lasci soli nella gestione dell’immigrazione, della sicurezza. Che ci aiuti nella prima esigenza che abbiamo, che è quella di garantire un futuro ai nostri giovani e alle tante persone che oggi cercano e non trovano un’occupazione.
Senza lavoro non c’è libertà. E noi nella libertà crediamo.
Quindi buon lavoro ad Antonio Tajani. Una persona competente ed onesta alla guida di un’istituzione che può aiutare l’Italia.
A cura di Alberto Cirio