Questa solida amicizia affonda le sue radici sin dall’Ottocento. I primi italiani trasferitisi in Australia due secoli fa erano poco più di 2.000: minatori, boscaioli, provenienti dal Veneto, dalla Calabria e dalla Sicilia.
Il contributo, tuttavia, non era limitato a figure artigianali e manuali: tra i primi emigranti, infatti, vi erano
anche medici, artisti, ingegneri, scienziati.
Centinaia di nostri concittadini contribuirono attivamente a cambiare il volto di un continente, che si affacciava con entusiasmo e slancio alle sfide dettate dalla Vecchia Europa. Il Dottor Tommaso Fiaschi, per esempio, arrivò a Sydney nel 1875 e istituì un importante studio medico.
La sua dedizione al lavoro ed alle scoperte scientifiche, gli valse il riconoscimento del Distinguished Service Order. Un esempio per tutta la classe medica italo-australiana.
Joseph Bosito farmacista e primo Sindaco di Richmond, poi membro della Victorian Legislative Assembly. Queste due figure, note ed apprezzate in Italia e oltreoceano, sono solo una rappresentanza di illustri personalità che si recarono in Australia. A tutti loro fu concessa un’occasione, ricevendo fama e benessere.
Gli italiani si associavano in comunità solide e compatte, non limitandosi a vivere come un’entità separata: sin da subito si inserirono in un tessuto sociale che li accolse ed integrò. Il contributo non si esaurì due secoli fa: continuò costantemente per tutto il Novecento.
Nei primi anni del secolo scorso, sono stati i pescatori siciliani a fondare il principale gruppo di produzione ittica sulla costa dell’Australia orientale. Tra il 1947 e il 1976 circa 360.000 italiani sono emigrati in Australia nelle principali città: gli uomini impiegati nelle industrie, nelle raffinerie di zucchero, in miniera, in lavori di manodopera, nel settore delle costruzioni; le donne nell’industria leggera, in negozi, bar e in piccole attività commerciali.
In breve tempo, la comunità italiana ha potenziato le sue capacità. Ovunque vi erano piccole operose aziende italiane, negozi di frutta, caffetterie: ognuna ha lasciato un’impronta, un impatto significato sullo sviluppo economico-culturale del territorio.
Gente comune, artisti, scienziati e letterati uniti dalla profonda consapevolezza che una terra così vasta e ricca di opportunità avrebbe concesso loro la possibilità di migliorare. Oggi i cittadini italiani in territorio australiano sono oltre 270.000, circa 140.000 gli iscritti all’AIRE.
Questo solido connubio, nei secoli, ha dato vita ad una partnership economica e culturale preziosa e unica. Se, dunque, fino alla fine del Novecento, l’apporto del Sistema-Italia si limitava principalmente al settore agro-alimentare e artigianale (ambiti in cui vantiamo una egemonia quasi indiscussa), oggi il dialogo economico ha assunto le sembianze delle grandi compagini industriali, operanti oltreoceano nel segno dell’innovazione e dell’ecosostenibilità.
Le ottime relazioni si concretizzano in occupazione e risultati visibili per entrambi i Paesi. Le industrie italiane esportano milioni di Euro in investimenti, così come le stesse aziende australiane fanno con materie prime e lavorati.
Secondo i dati del Department of Foreign Affairs and Trade, solo nel 2017, l'interscambio bilaterale ha sfiorato i 4,5 miliardi di euro. La robustezza di questo rapporto poggia le fondamenta su quattro generazioni che esportano con successo il Made in Italy.
A tal proposito desidero citare due aziende, esemplificative di una nuova era di cooperazione e sviluppo: l’italiana Enel Green Power, nota a livello internazionale e Lendlease, società australiana in Italia dal 2000.
Queste due realtà hanno avuto un brillante impatto economico, creando benessere e occupazione, nel rispetto di popoli e culture autoctone. Enel Green Power è leader nel settore energetico, con investimenti in tutto il mondo: ha creato in South Australia la Bungala Solar Farm. Questa centrale è il più grande impianto ad energia solare inaugurato in terra aborigena. Essa si trova nel territorio dei Nukunu, antica popolazione aborigena.
L’installazione energetica, inserita perfettamente nel contesto naturale, rispetta le tradizioni di un popolo antichissimo, promuovendone anche l’occupazione, nell’ambito del Local Employment Program. Questa collaborazione ha portato alla creazione anche di un progetto fotografico, Voices of people, voices of nature. Viceversa numerose Società australiane negli ultimi decenni hanno arricchito il panorama economico italiano.
Lendlease, ad esempio, opera in Italia dal 2000 ed è leader nel settore immobiliare. Ha effettuato importanti interventi nelle periferie milanesi, nella fusione tra spazi abitativi chiusi e luoghi aperti, favorendo una migliore interazione con l’ambiente.
Con il Ministero di Giustizia e la Regione Lombardia ha aderito al Programma 2121, per il reinserimento e rieducazione dei condannati, ottenendo ottimi risultati. Legalità, riabilitazione del reo e rispetto per le vittime: valida cooperazione tra Paesi ed istituzioni italiane.
Società ed aziende aprono la strada alla nuova emigrazione a professionisti che si affacciano al lavoro nella globalizzazione, offrendo possibilità di crescita personale, grazie alle caratteristiche di entrambi i Paesi: varietà, centralità geografica, apertura verso il Medio Oriente, rapporti commerciali dinamici.
Celebrare questi rapporti è stata l’occasione per poterne valutare la crescita, apportando validi miglioramenti e fissando obiettivi comuni.
In un quadro globale competitivo, la diversità appare oggi un valore irrinunciabile, successo di ogni società che è tenuta a trasformare necessità in punti di forza: stabilità e solidità raggiungibili soltanto nell’ambito di cooperazione tra Paesi, da sempre legati da comuni valori di solidarietà e libertà.
A cura dell'On. Nicola Carè.