Un segnale di attenzione e sostegno della politica al mondo della musica, per rilanciare una grande tradizione culturale che vede l’Italia eccellere nel panorama mondiale.
On. Vignali, cos’è il Progetto Stradivari e cosa prevede?
Il Progetto Stradivari nasce da una passione personale, quella per la musica, e dalla constatazione che una grande tradizione culturale che rappresenta una delle maggiori eccellenze italiane è in grande sofferenza e rischia di disperdersi.
La crisi ha colpito duramente anche questo mondo e purtroppo nell’esigenza di risparmio, molto spesso, si tagliano risorse alla cultura e alla musica con la conseguenza che gli Istituti preposti alla formazione musicale oggi faticano a mantenere il livello di eccellenza che li ha sempre caratterizzati. E in difficoltà sono anche le famiglie degli studenti che oggi stentano a sostenere il costo degli strumenti musicali.
Con il Progetto Stradivari si vuole dare un aiuto a queste famiglie, prevedendo per gli studenti dei Conservatori un contributo di 2.000 euro per l’acquisto dello strumento.
Per rendere il contributo disponibile il più velocemente possibile, evitando trafile e lentezze burocratiche, questo sarà ricevuto dagli studenti sotto forma di sconto sul prezzo d’acquisto, mentre produttori e rivenditori ne recupereranno il valore con un credito di imposta sulle tasse da versare allo Stato.
Si tratta di una misura che non aiuterà solo le famiglie degli studenti ma anche le imprese artigiane di strumenti musicali. Una forma di sostegno al Made in Italy?
Certamente. La seconda finalità della proposta di legge è infatti quella di favorire le tante imprese artigiane di strumenti musicali che, nonostante l’eccellenza della loro produzione, invidiataci in tutto il mondo, oggi stentano a reggere il mercato.
In Italia abbiamo una tradizione artigiana legata alla costruzione degli strumenti da musica, basti pensare alla liuteria di Cremona, che per la sua eccellenza richiama apprendisti a livello mondiale.
Lasciare che questo patrimonio si disperda per le difficoltà del mercato vuol dire rinunciare ad una parte importante della nostra identità culturale. Anche in questo ambito il Made in Italy è una garanzia di qualità e di unicità che dobbiamo tutelare.
In un momento in cui la politica è concentrata, con la Legge di Stabilità, sulla definizione di politiche e misure per rilanciare la crescita del Paese, la formazione musicale può considerarsi una priorità su cui investire risorse (peraltro limitate)?
Dobbiamo evitare di confinare il concetto di crescita ad una visione economica in senso stretto.
La crescita, infatti, non è appena il risultato di una contabilità ma, come l’economia, e quindi come la società, ha alla sua origine un fattore ben più complesso che è la persona.
È la crescita della persona, delle sue qualità, della sua passione, delle sue competenze, della sua creatività, della sua capacità di assumersi rischi e responsabilità, che determina la crescita economica.
Investire sulla persona, dunque, per riportare l’Italia a crescere.