Il primo passo è stata la costituzione di un Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, guidato dalla docente universitaria Paola Pisano, che aiuti le imprese, oltreché la medesima Pubblica Amministrazione, a trasformare l’Italia in una vera e propria Smart Nation. L’innovazione è stata successivamente indicata come uno dei tre pilastri a fondamento del progetto riformatore con il quale l’Esecutivo si è presentato alla Camere per ottenere la fiducia.
L’Italia è un Paese industriale che si pone come obiettivo l’innovazione tecnologica, quale vettore per la crescita futura favorendo l’aumento degli investimenti privati (ancora troppo lontani dalla media europea), in start-up e PMI innovative.
Elemento distintivo delle politiche, che saranno adottate già con la stesura della Legge di Bilancio 2020, dovrebbe essere quella di connettere l’innovazione con una convincente transizione in chiave ambientale del sistema industriale, allo sviluppo verde per creare lavoro di qualità, alla piena attuazione dell’economia circolare, alla sfida della “quarta rivoluzione industriale” ovvero digitalizzazione, robotizzazione e intelligenza artificiale.
Dopo le dichiarazioni di intenti, un passo ulteriore è stato fatto in occasione della stesura del NADEF, ovvero la Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza, atto programmatico che apre la strada alla manovra finanziaria da approvare entro fine anno.
Sono stati annunciati quattro diversi collegati alla decisione di bilancio: un disegno di legge per il Green New Deal e la transizione ecologica del Paese, un disegno di legge recante l’istituzione dell’Agenzia Nazionale per la Ricerca e l’Innovazione, un disegno di legge in materia di innovazione e attrazione investimenti e un disegno di legge in materia di banca degli investimenti pubblica.
Nel NADEF viene riconosciuta la necessità di accelerare la digitalizzazione del Paese, con l’obiettivo di fare risalire l’Italia nell’indice DESI, che rileva i progressi compiuti dagli Stati UE in tale ambito sia sul fronte delle infrastrutture che in relazione ai servizi digitali per i cittadini.
Nel documento viene segnalato come sia in via di completamento l’iter per rendere operativo il Fondo Nazionale per l’Innovazione, gestito attraverso una cabina di regia in grado di riunire le risorse pubbliche e private dedicate a questo tema strategico (la stima è di arrivare a 1 miliardo di euro entro la fine del 2020).
Il Fondo opererà come fondo di fondi attraverso investimenti diretti in start-up e PMI innovative. Per favorire l’accesso all’innovazione e alle nuove tecnologie viene ribadita la necessità di rafforzare la collaborazione tra istituzioni, università e imprese.
È in corso di completamento la mappatura dei centri di trasferimento tecnologico in Italia che consentirà una più efficacie azione di coordinamento e di indirizzo per il trasferimento tecnologico alle imprese, anche attraverso il potenziamento delle infrastrutture esistenti.
Proseguirà, inoltre, il sostegno della domanda pubblica intelligente e l’accesso delle start-up e PMI innovative agli appalti pubblici.
Il Piano impresa 4.0 verrà rafforzato, nell’ambito di una nuova strategia nazionale per l’innovazione, attraverso una revisione organica delle misure esistenti, per favorire la più ampia partecipazione delle piccole e medie imprese, delle filiere produttive e stimolare l’attrazione di grandi investimenti strategici.
Si continuerà ad investire nelle competenze potenziando il sistema ITS, confermando il contributo per il manager dell’innovazione, introdotto con la Legge di Bilancio 2019 e che sta muovendo i primi passi con il completamento delle procedure per l’accreditamento presso il Ministero dello Sviluppo Economico dei professionisti e delle imprese.
Saranno, infine, estese le spese ammissibili al credito di imposta formazione 4.0 compatibilmente e nei limiti del regolamento UE sugli aiuti di Stato. Un set più mirato di azioni è previsto all’interno della Legge di Bilancio 2020 il cui testo sarà reso noto entro la metà di Novembre.
Attese sono le misure della riconferma del credito di imposta per gli investimenti diretti in start-up e PMI innovative e delle facilitazioni per l’accesso al Fondo Nazionale di Garanzia.
A cura di Fabrizio Barini.