Nell’ottica scolastica questo motto si riassume con una sola parola: inclusione, ovvero la possibilità di fornire a tutti gli stessi mezzi per poter garantire il diritto allo studio.
Il tema dell’inclusione scolastica è la chiave del successo formativo per tutti gli attori in campo nelle scuole. La multiformità che caratterizza l’attuale situazione sociale, con la quale le problematiche della diversità si manifestano nelle classi, impone alla scuola un cambiamento: il superamento di modelli didattici e organizzativi lineari, destinati ad un alunno medio, in favore di approcci flessibili adeguati ai bisogni formativi speciali dei singoli alunni. La qualità della scuola si misura sulla sua capacità di sviluppare processi inclusivi di apprendimento, offrendo risposte adeguate ed efficaci a tutti e a ciascuno.
D’altro canto, come rappresentanti delle Istituzioni, dobbiamo pensare anche alla qualità dell’offerta formativa. La nostra battaglia come Governo, nella prima fase insieme alla Lega ed adesso con il Centrosinistra, si sta muovendo in differenti direzioni.
Uno dei passaggi cruciali su cui io personalmente, insieme ai colleghi della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione, mi sto impegnando è quello di garantire la sicurezza nelle scuole.
Ho presentato una proposta di legge di modifica del Testo Unico della sicurezza (Dlgs 81/08) che chiarisce le responsabilità dei dirigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro degli edifici scolastici e precisa gli obblighi degli enti proprietari relativi agli interventi strutturali e di manutenzione necessari ad assicurarla.
Un’altra proposta di legge che ho presentato insieme ad altri colleghi e che è stata approvata alla Camera (ora in Prima lettura al Senato), riguarda l’istituzione obbligatoria del docente esperto di scienze motorie nelle scuole primarie per dare vigore e importanza nella crescita dei nostri ragazzi, ai valori dello sport e anche per dare risposte occupazionali nel mondo della scuola.
Come Governo, nel lavoro della VII Commissione, ci siamo inoltre, occupati del fenomeno delle classi pollaio. Per un Paese moderno, avere delle classi da 30 e più alunni costituisce un’offesa ai suoi cittadini e alle nuove generazioni che si vanno a formare.
Poco prima della crisi di Governo, sempre sul tema scuola, ho lavorato alla risoluzione presentata sulla necessità di inserire la figura dell’assistente tecnico anche all’interno degli istituti comprensivi e direzioni didattiche.
L’intenzione è di chiedere anche a questo Governo ad adottare le iniziative di competenza per prevedere all’interno del nuovo contratto collettivo nazionale scuola, in fase di discussione, la figura dell’assistente tecnico anche all’interno degli istituti comprensivi e direzioni didattiche.
Lo scorso luglio abbiamo anche approvato la proposta di legge sulla promozione e sostegno della lettura anche attraverso l’avvio di nuovi strumenti di programmazione ed incentivi alla digitalizzazione delle opere. L’obiettivo è quello di garantire la promozione della lettura nelle scuole e nelle sedi civili, pubbliche e private.
Questa legge, ora in prima lettura al Senato, metterà in moto un nuovo sviluppo della conoscenza, diffonderà cultura, stimolando con il potere di una più sviluppata coscienza civile, il progresso sociale ed economico italiano.
Abbiamo contribuito inoltre all’abrogazione, nella legge sull’obbligo di educazione civica nelle scuole (approvata definitivamente il 1 agosto 2019), degli articoli dal 412 al 414 del Regio Decreto 26 aprile 1928, numero 1297, ancora in vigore, ma non più applicati nella scuola primaria.
Tale norma infatti, risalente a cento anni fa, è anacronistica e andava superata per le “punizioni” previste che non aiutavano di certo gli alunni. Piuttosto, grazie ad un emendamento del MoVimento 5 Stelle abbiamo portato nella scuola primaria il “Patto educativo di corresponsabilità”, già previsto per le scuole secondarie di primo e secondo grado.
Un altro argomento molto scottante affrontato è stato oggetto di una risoluzione: la richiesta di ampliare le assunzioni dei docenti idonei al concorso 2016, approfittando dei numerosi posti liberi grazie a Quota 100. Ad oggi, grazie al meccanismo introdotto in questa legislatura da Quota100, vi è stata la liberazione di moltissimi posti che a breve risulteranno vacanti e disponibili.
Questi posti potrebbero essere utilizzati anche per le immissioni in ruolo nelle scuole di tutta Italia ed attribuiti anche agli idonei del 2016, tramite una mobilità volontaria che permetterebbe ai docenti idonei di scegliere la destinazione. Fino ad adesso, la risposta del Ministero è stata negativa, ma sottoporremo, dalla Commissione, lo stesso quesito anche al nuovo Governo.
Intanto l’impegno politico continua ed è completamente volto a creare una nuova scuola costruita sui principi dell’agenda Europea della Cultura. Tra innovazione, multidisciplinarietà e professionalità, solo mettendoci al passo con i tempi e combattendo il precariato, riusciremo a costruire un’offerta formativa migliore.
Le risorse ci sono e devono essere ottimizzate, basterà affidare a chi proviene dal mondo dell’istruzione le redini del sistema scuola e presto ogni cosa sarà messa al posto giusto.
L’arrivo del Ministro Lorenzo Fioramonti all’Istruzione, come espressione nel Governo Conte Bis, del MoVimento 5 Stelle, dà alla nostra azione legislativa e politica una nuova forza e la certezza di avere di fronte un professionista che sarà in grado di ascoltare le esigenze di tutte le categorie professionali della scuola e degli alunni.
A cura dell’On. Virginia Villani.