Abbiamo offerto a 177 persone, a cui mancavano pochi anni di contribuzione o di età per raggiungere la pensione, la possibilità di fare lavori part time a 750 euro al mese più i contributi. Un modo per ritrovare dignità e avere la sicurezza di continuare ad aggiungere contributi verso la pensione ma non un reddito di cittadinanza, strumento che è stato un fallimento.
Anche come assessore ai trasporti non posso che essere soddisfatto di ciò che è stato fatto: abbiamo rivoluzionato un orario ferroviario vecchio e stantio introducendone uno cadenzato. Una grande rivoluzione che ha consentito di passare da molti treni ravvicinati di pochi minuti con grandi buchi orari senza servizio, a treni che partono per la stessa direttrice sempre alla stessa fascia di minuti, ad un intervallo stabilito che hanno portato a tempi di percorrenza ridotta assai simili agli Intercity.
Con il nuovo contratto con Trenitalia nel gennaio 2018, inoltre, l’azienda farà 390,5 milioni di investimenti per la sostituzione dei treni, 50,6 milioni per l’ammodernamento della rete e 31 milioni per revamping e restyling della flotta. Nel 2015, l’età media dei treni regionali in Liguria era di 26 anni, mentre nel 2023 sarà di 4,6 anni grazie a 48 nuovi treni che saranno in circolazione: alcuni (i Pop e i Rock) sono già in servizio. Tutto questo è stato fatto non solo per i tanti pendolari che usano il treno ma anche per il turismo, comparto che per la Liguria rappresenta il 15% del Pil, tra i più colpiti a causa del lockdown e che vogliamo aiutare a tutti i costi. La riattivazione del 5 Terre Express che porta milioni di visitatori ogni anno è un esempio del connubio tra turismo e trasporto pubblico.
Il turismo nella nostra regione è in forte crescita: i numeri prima del lockdown dicono che, rispetto alla giunta precedente, gli arrivi sono saliti del 10,26% e le presenze del 5,46% e che dal 2015 al 2019 abbiamo avuto in Liguria 3 milioni di arrivi in più e 6,3 milioni di presenze in più rispetto ai primi quattro anni della giunta precedente a dimostrazione che le nostre campagne di marketing territoriale hanno funzionato. Le nostre iniziative hanno portato benefici al settore turistico: penso all’istituzione della tassa di soggiorno che, primi in Italia, è una tassa di scopo che serve non a fare cassa ma a fare investimenti. Con il Patto per il Turismo, i Comuni si impegnano a investire in iniziative, manifestazioni o nel miglioramento delle strutture turistiche.
Ma abbiamo pensato anche alle aziende del settore. Con la terza edizione del bando del Patto per il lavoro nel Turismo aperto il 22 giugno ed esteso anche alle agenzie di viaggio e ai tour operator, nei primi giorni di luglio abbiamo avuto già 1.384 assunzioni da 470 aziende per contratti a tempo determinato di almeno quattro mesi; 41 le proroghe di contratti già in essere, 7 le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato.
Le domande, presentate a tempo di record, valgono oltre 4 milioni di euro: davvero un bel segnale di vivacità e di voglia di ripresa a dimostrazione che il bonus assunzionale è un valido strumento di politica attiva per promuovere l’inserimento lavorativo per chi non è stato immediatamente riavviato al lavoro a causa dell’emergenza sanitaria e che risulta in possesso di competenze ed esperienze professionali maturate nel settore.
Concludo con un’amara riflessione: oltre al coronavirus chi ha fatto danni incalcolabili per le imprese, per il turismo, per gli utenti delle strade, per il sistema della logistica e dei trasporti di tutto il Nord Ovest è stato l’improvviso cambio di indirizzo del ministero dei Trasporti, che avrebbe costretto Autostrade per l’Italia a ricominciare a luglio a effettuare i controlli sulle gallerie della rete autostradale della Liguria quando questi erano già stati fatti per il 95% causando chilometri di code un po’ ovunque. Stiamo ancora aspettando dal ministro De Micheli delle spiegazioni ma non credo che arriveranno mai.
A cura dell’Assessore Gianni Berrino.