Il fenomeno del cosiddetto reselling è in ascesa anche in Italia, ma di cosa si tratta? Consiste nel comprare principalmente sneakers, ma anche altri capi di abbigliamento, per rivenderli ad un prezzo nettamente superiore a chi invece “non è arrivato in tempo” e non è riuscito ad acquistarli a prezzo di listino. |
L‘acquirente compra da questi siti web che creano un contatto con il venditore che, trovato l’accordo per il prezzo, invierà il pacco nei centri delle aziende che si preoccuperanno di controllare l’autenticità del prodotto, per poi inviarlo a cliente effettivo. I marchi che più si trovano in mezzo a questa bufera sono Adidas e Nike, che con alcuni modelli di sneakers, lanciate con tirature limitatissime e collaborazioni con altri brand o personaggi famosi, riescono a riempire una bella fetta di questo mercato.
Ma la domanda è: cosa ci guadagnano queste multinazionali dal reselling? In termini monetari nulla, non hanno un guadagno economico e anzi, Nike si è dimostrata molto contraria a questo fenomeno. Il guadagno delle aziende sta nell’immagine del marchio che diventa esclusivo, per pochi, creando un seguito ancora maggiore e milioni di persone che ogni giorno attendono il lancio di una determinata scarpa o collaborazione. In Italia nell’ultimo periodo abbiamo sentito parlare del reselling associato alla nota catena di supermercati Lidl. L’operatore ha messo in vendita un paio di scarpe con i tipici colori aziendali, affermando che sarebbero state vendute in 700 punti vendita diversi ma con una tiratura limitatissima.
Quindi è partita la corsa all’acquisto, le sneakers sold out in poche ore e infine i fortunati che sono riusciti ad ottenerle che caricavano sul web gli annunci di vendita che arrivavano anche a 500€. Tutto quello che una volta era considerato “da ginnastica”, ora grazie alla generazione Z diventa un vero e proprio culto, portando le sneakers ad essere trattate come veri e propri pezzi di lusso.