Twitch quindi nasce puntando sui videogames, cercando di offrire un’alternativa al suo pubblico che fosse diversa dalla tradizionale tv a cui tutti siamo abituati, portando lo streamer a fare delle dirette durante le sue sessioni di gioco dei più svariati videogames. All’acquisizione dell’applicazione da parte di Amazon l’impronta videoludica è rimasta molto importante, ma si è cercato di ampliare gli orizzonti di questo social network con differenti applicativi per raggiungere un bacino sempre più ampio di persone. La svolta per la piattaforma è stato il periodo di quarantena durante la pandemia del Covid-19 che ha portato i giovani (e non solo) a dover trovare nuovi mezzi di intrattenimento, portandoli ad abbracciare questa nuova soluzione di televisione.
Con un pubblico sempre più vasto anche lo streamer è stato costretto a variare i suoi contenuti, uscendo dalla comfort zone del gaming e andando a creare dei veri e propri show televisivi, ma in diretta streaming, in modo da coinvolgere sempre più persone e far dimenticare il periodo storico che si stava vivendo.
La parola chiave del successo della piattaforma è sicuramente “community”: il social network è strutturato per creare un legame tra il creator e chi lo sta guardando. Il funzionamento è sostanzialmente simile a quello di YouTube, ma con la differenza che tutte le azioni vengono fatte in diretta, trasformando i commenti in una chat che permette una risposta immediata, lo streamer può ringraziare chi ha deciso di donargli un compenso ed infine si ha la possibilità di “giocare” insieme al content creator preferito.
L’iscrizione all’applicazione è gratuita, ma si ha la possibilità di abbonarsi ai canali dei vari streamer pagando in dollari e donare soldi o bit (la moneta di twitch) a chi si preferisce, creando una sorta di affiliazione ai personaggi che più piacciono.
Per tanti questo è ancora un mondo lontano, anche gli Stati faticano ancora a riconoscere il “content creator” come un lavoro vero e proprio, ma la realtà dei fatti è che ormai il mercato di twitch è in forte ascesa e che le aziende stanno spostando i loro capitali sempre più in queste direzioni, portando anche personaggi famosi come Fedez, Charles Leclerc, Paulo Dybala e altri ad aprirsi il proprio canale.
Twitch riuscirà mai a sostituire la tradizionale televisione? Oppure rimarrà soltanto una “moda” passeggera?