Al giorno d’oggi troviamo sempre più brand che riportano sull’etichetta dei loro prodotti il logo “vegan”, “cruelty free”, ecc.… si tende a pensare che un prodotto vegano sia anche cruelty free, ma purtroppo non è cosi, infatti va ricordato che i due termini non sono sinonimi. A cura di Gabriella Tomasi |
Decidere di sostenere questa ideologia è una scelta alla portata di tutti, poiché anche molti brand low cost come ad esempio Essence, make-up revolution e Catrice (per citarne alcuni) hanno prezzi abordabili. La scelta delle aziende di essere cruelty free, è non solo una scelta etica, ma anche sensata per il marketing, in quanto garantisce un bacino di utenza più ampio, pescando sia gli indifferenti che i sensibili all’argomento pianeta e salute.
L’orientamento delle aziende di cosmesi è anche rivolto alla sostenibilità, infatti si possono trovare packaging completamente riciclati o riciclabili, con la custodia ecocompatibile ricaricabile all’infinito per evitare gli sprechi, come alcuni rossetti ad esempio. Alcune aziende, già da tempo attente al tema, incentivano il riciclo della plastica offendo prodotti in omaggio a chi riporta in store un certo numero di confezioni vuote. Per essere considerati totalmente cruelty free non solo i prodotti, ma anche gli ingredienti di cui ci si avvale devono risultare non testati su animali.
Inoltre un marchio non deve rifornirsi o legarsi a produttori o qualsiasi terza parte che effetui test su animali, nella fattispecie in nazioni dove la sperimentazione è obbligatoria, ad esempio la Cina. In conclusione…Si può essere belli fuori e dimostrare nel contempo di essere belli dentro rispettando l’ambiente e le creature lo vivono.