Dall’edizione 2018, consapevoli della necessità di conservare e tramandare il patrimonio automobilistico storico internazionale, il Comitato Organizzatore e la Commissione Auto d’Epoca dell’Automobile Club di Monaco (ACM) hanno deciso di modificare la gara, creando un vero e proprio tributo alla Formula 1. |
Purtroppo, la pandemia Covid-19 ha costretto ACM ad annullare l’evento. L’edizione 2021 però, ha consentito agli amatori della categoria di partecipare a una gara in sicurezza, nel rispetto di tutti i protocolli sanitari, e con ben 90 concorrenti in pista. Il percorso e la formula di gara sono le stesse della Formula1: il sabato le prove e le qualifiche, la domenica il Gran Premio.
La pista, situata nel cuore del Principato di Monaco, è ancora per l’80% la stessa del 1929. A differenza della più famosa F1 però, gli spettatori sono meno, è possibile scendere al paddock e, in qualche caso, parlare con i pilotiproprietari delle auto, o assistere alla messa a punto del motore. Diverse le categorie di monoposto che si sono affrontate tra i palazzi di Montecarlo: la serie A con i modelli iconici Maserati 250F, la serie B dedicata alle auto con motore anteriore, la serie C riservata alle auto sportive, la serie D con le F1 degli anni ‘60, la serie E con i suoi 12 cilindri, Ferrari, Matra e BRM, la serie F in cui sono scesi in pista tre ex piloti del Gran Premio e un vincitore della 24 Ore di Le Mans, e la serie G con le monoposto di F1 più recenti.
In particolare, quattro modelli che appartengono alla leggenda del motorsport hanno gareggiato sulla pista di Monaco: la Dino 246 (N ° 20 della Serie B), monoposto del marchio italiano spinto da motori anteriori. La vettura iscritta quest’ anno è l’ultima F1 con motore anteriore ad aver vinto un Gran Premio, con Phil Hill al volante a Monza, nel GP d’Italia 1960. Nella Serie C, la 250 Mille Miglia del 1953 è la testimonianza dell’unico anno (1952) in cui le F1 furono sostituite, a Monaco, dalle Sportscars. In pista sono anche scese quattro Tipo 312 iscritte alla Serie E (N 3/4/ 6/8) per evocare le prime F1 equipaggiate con un motore da 3 litri.
Entrambe le 312 B3 iscritte alla Serie F sono state guidate da Jean Alesi e René Arnoux (ex piloti ufficiali e vincitori dei GP di F1 per la Scuderia), per celebrare il Rinascimento dell’ azienda di Maranello negli anni ‘70, che ricominciò a vincere nel 1974 con Niki Lauda al volante. Per questa selezione di vetture straordinarie, così come per il resto dell’evento, i fattori principali che hanno regolato la scelta delle vetture accettate da ACM sono l’assoluta rarità e il senso dell’eccezionalità. Gli spettatori hanno così potuto assistere a 7 gare che coinvolgono vetture leggendarie, tutte in perfetto stato di conservazione.