Concretamente, di cosa sto parlando? Il Consulente del Lavoro si ritrova ad assolvere molteplici compiti, che vanno dall’emissione di cedolini paga a consulenze in materia di misure di sostegno al reddito, politiche attive, cassa integrazione; fino a giungere a funzioni di selezione e gestione del personale, oltre che di supporto strategico all’impresa. Ma a quale impresa mi sto riferendo? La risposta è semplice: a qualsiasi impresa. Il Consulente nella sua carriera, infatti, si trova a confrontarsi con contratti collettivi, aziendali e individuali che operano in qualsiasi ambito.
Questo perché dopo aver acquisito una salda conoscenza dei principi cardine della materia giuslavoristica, previdenziale, fiscale, sicurezza sul lavoro, sindacale, il Consulente sarà chiamato ad applicarli concretamente negli ambiti più diversi, dovendo però sempre tenere conto di ogni peculiarità presente nel caso concreto. Accanto a quello che di bello la professione ci offre, soddisfazioni, riconoscimenti, dinamicità e continua formazione e apprendimento, è altrettanto vero, però, che il nostro delicato ruolo di intermediari, sospesi tra le richieste delle aziende clienti, le lentezze della macchina burocratica e le inefficienze della Pubblica Amministrazione, comporta spesso un grande carico di responsabilità. Non dimentichiamoci, poi, del complesso quadro normativo in costante mutamento in cui rischiamo di pagare con responsabilità professionale ogni singolo errore. Troppo spesso, così, finiamo nel sottovalutare l’enorme dispendio psico-fisico che comporta svolgere la nostra professione.
Il supporto reciproco anche tra professionisti, diviene allora importante, per superare i momenti di difficoltà. In quanto Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consulenti del Lavoro posso constatare questo forte sentimento di solidarietà, sostegno reciproco tra quanti operano in questa categoria, che poi si concretizza nell’adesione al sindacato unitario, spesso come strumento di riconoscibilità sociale. Far parte dell’ANCL, però, significa anche condivisione di valori, principi comuni e possibilità di fruire dei numerosi servizi che essa mette a disposizione dei suoi associati, che di fatto possono supportare ciascun professionista nella propria attività.
Concludo invitando a riflettere sulla categoria del Consulente e sui falsi miti o pregiudizi che spesso si hanno verso quest’ultima, invitando invece ad aprire gli occhi e capire che un Consulente per un’impresa, qualsiasi essa sia, sarà sempre un valore aggiunto, un vero e proprio braccio destro.