A oltre 25 anni dalle prime norme che istituirono i riconoscimenti Dop e Igp (Denominazione di origine e Indicazione geografica protetta), la Commissione Ue ha annunciato infatti che presto, si parla della primavera 2022, pubblicherà un regolamento di riforma delle politiche che tutelano questi prodotti. Con una cessione delle competenze da parte della direzione generale della Commissione all’Euipo, l’agenzia deputata alla gestione dei marchi e del design industriale che ha sede ad Alicante, in Spagna.
“Secondo noi, osserva De Castro, si tratta di un trasferimento di competenze inopportuno. E non a caso sta già creando scompiglio tra gli operatori delle produzioni a Ig; un mondo di cui l’Italia detiene la leadership europea con 876 eccellenze alimentari, che garantiscono un valore alla produzione di circa 17 miliardi”.
Per De Castro “è il concetto base che proprio non va. Perché non stiamo parlando di marchi, ma di know how e tecniche trasmesse nel tempo. Con questa delega si andrebbe ad avere un approccio di trademark e non di legame con il territorio. In pratica, quanto di più lontano da ciò che la stessa Commissione europea ha sempre ribadito, ossia la tutela della tipicità agroalimentare” E questa è una posizione condivisa e che vede compatte Origin Italia e la Fondazione Qualivita, di cui De Castro è presidente del Comitato scientifico. “Assurdo affidare la gestione dei disciplinari a persone che fanno altro in un ufficio di brevetti. aggiunge l’eurodeputato, E poi è sbagliato abbandonare un sistema che funziona e che ha dato risultati straordinari in tutti i Paesi, incentrato sui collegamenti con le regioni geografiche europee. Piuttosto che una proposta che andrebbe a scon-volgere l’attuale serie di regole, servirebbero più protezione e tutela”.
La linea vede d’accordo diversi colleghi del Parlamento Ue, a partire dalla francese Anne Sander. De Castro a questo proposito ha anche presentato un’interrogazione formale al commissario all’Agri-coltura, il polacco Janusz Wojchekowski, che per ora non ha avuto risposta.
“Noi in ogni caso su questo tema daremo battaglia, sottolinea De Castro, Con noi abbiamo schierate le organizzazioni del settore, con Origin Italia, 65 Consorzi di tutela e il 95% delle produzioni agroalimentari Dop e Igp, insieme alla Fondazione Qualivita che è nata proprio per valorizzare il settore delle denominazioni. Parliamo di prodotti che nell’agroalimentare hanno il po-tenziale per essere quello che, nell’immaginario comune, rappresentano brand planetari come Apple e Microsoft. Anche se per affermare questo postulato servono un impegno e una consapevolezza collettiva, da parte di operatori, enti e istituzioni, per aumentarne la forza e l’autorevolezza”.