I movimenti da attuare per cambiare le marce ed effettuare le manovre si imparano con un po’ di pratica, le cause dell’elevata incidentalità vanno quindi ricercate altrove. In ambito psicologico alcuni spunti si possono individuare in quegli studi che si sono focalizzati sull’analisi del comportamento oculare dei conducenti. Crundall e Underwood, due ricercatori del settore, evidenziano specifiche strategie di gestione dell’attenzione alla guida in conducenti con livelli di esperienza differente. In particolare, i conducenti più esperti, esplorerebbero l’ambiente in modo più dinamico e rapido, osserverebbero, in altre parole, molti elementi (pedoni, cartelli, altre auto, moto, etc.) presenti nel contesto stradale per poco tempo, soffermandosi solo sugli aspetti potenzialmente pericolosi. Inoltre, la loro esplorazione riguarderebbe anche le zone laterali della carreggiata, aree da cui più probabilmente potrebbero sopraggiungere dei rischi.
I neo patentati, invece, dimostrano una gestione differente della propria attenzione e questo li porterebbe a reagire in ritardo a potenziali pericoli, fino alla non reazione, e, quindi, all’incidente. I neopatentati, in particolare, avrebbero la tendenza a osservare un minor numero di elementi della strada e per un tempo maggiore rispetto ai conducenti esperti. |
Oltre a tali aspetti, legati alla gestione dell’attenzione, influiscono anche delle componenti legate alla percezione del rischio. La poca esperienza non permetterebbe ai neopatenti di distinguere i livelli di pericolo dei diversi rischi stradali e quindi di non attuare strategie preventive ottimali. Alla base dei numerosi incidenti non ci sarebbero quindi solo comportamenti “spericolati” ma, e soprattutto, la mancanza di esperienza nella gestione di processi attentivi e di percezione del rischio.
Molti psicologi si stanno occupando di training di potenziamento di tali aspetti con l’intento di arricchire l’esperienza formativa dei neopatentati e ridurre il gap di esperienza che verrebbe accumulata con il tempo.
A tutti i guidatori, esperti e inesperti, un consiglio dalla psicologia è quindi quello di allenare la vostra attenzione all’esplorazione consapevole della strada!
A cura di Federica Confalonieri