Ad 85 anni dalla sua scomparsa, lo scrittore di Providence continua a generare fascino ed ispirazione. Ne è un esempio il mangaka giapponese Gou Tanabe, che omaggia l’autore creando straordinari adattamenti a fumetti dei racconti appartenenti al celebre “Ciclo di Cthulhu”. Dopo titoli come “Il richiamo di Cthulhu”, “L’abitatore del buio”, “Le montagne della follia” e “L’ombra venuta dal tempo” J-POP Manga presenta il nuovo adattamento di Gou Tanabe all’opera lovecraftiana, in distribuzione dal 14 settembre.
Questa volta il maestro giapponese rilegge attraverso i suoi disegni “La maschera di Innsmouth”. Nel corso di un viaggio alla ricerca delle proprie radici, il giovane protagonista del racconto di H.P. Lovecraft visita le più caratteristiche località portuali del Massachusetts, cui è legato per discendenza familiare. Il giovane viene a conoscenza dell’esistenza di una cittadina dall’aspetto ormai desolato e sulla quale circolano strane voci e storie. Vinto dalla curiosità, decide di recarsi lì su un autobus in cattive condizioni, il cui conducente ha un aspetto lugubre.
Giunge così nella cittadina di Innsmouth. Munito di mappa e influenzato dalle dicerie di cui ha sentito parlare, comincia ad esplorare la città alla ricerca di informazioni sulla storia locale e così si imbatte, forse volutamente, nell’unico uomo disposto a parlare con gli stranieri: un vecchio marinaio dedito all’alcol, considerato folle, chiamato Zadok Allen. Forse grazie alla lingua sciolta dal vizio del bere, gli narra come la popolazione da decenni sia in larga parte il frutto di una razza ibrida di esseri abissali simili a pesci umanoidi, nati da un antico patto stretto con Quelli degli Abissi (creature demoniache provenienti da mari lontani) per ottenere oro e pesce in cambio di figli che andranno ad accrescere il numero di questi esseri nelle loro città abissali.
Gli abitanti di Innsmouth man mano che invecchiano iniziano a manifestare la cosiddetta “maschera di Innsmouth” e ad assumere un aspetto sempre più simile a pesci e sempre meno umano, fino a quando a un certo punto della loro vita non fanno ritorno al mondo dal quale provengono. Seppur inizialmente scettico riguardo la veridicità del racconto, il giovane cerca di abbandonare la città, ma i suoi abitanti danno inizio a una caccia serrata per catturarlo, probabilmente al fine di impedirgli di divulgare ciò che ha scoperto.
Dopo essere scampato alla cattura, il protagonista fa una sinistra scoperta che sconvolgerà per sempre la sua esistenza. La bellezza del tratto di Gou Tanabe lascia senza parole, soprattutto nelle tavole paesaggistiche. Il disegnatore però rende molto bene anche il senso di ansia e di attesa che caratterizzano i racconti lovecraftiani, tramite disegni che riproducono particolari o espressioni inquietanti dei protagonisti. Tanabe, il cui nome ormai sembra inseparabile da quello di Lovecraft, fa dell’interpretazione visiva dei racconti del solitario di Providence una vera e propria esperienza travolgente.