Successivamente il Presidente e la signora Napolitano, dopo aver preso congedo dal Segretario generale della Presidenza della Repubblica, dai Consiglieri e dai più stretti collaboratori, hanno lasciato il Palazzo del Quirinale, ricevuti gli onori militari da un reparto di formazione interforze.
Con le dimissioni del Presidente Napolitano si è concluso un ciclo che, senza dubbio, sarà ricordato come uno dei più difficili della storia della Repubblica Italiana. Appena ufficializzate le dimissioni di Giorgio Napolitano, i 20 consigli regionali sono stati convocati per eleggere i rappresentanti delle regioni per la partecipazione al voto di quello che sarebbe stato il prossimo Presidente della Repubblica: cinquantotto grandi elettori regionali, tre per ogni regione, ad esclusione della Valle d’Aosta che ne elegge solo uno. Questi si aggiungono a deputati, senatori e senatori a vita e possono modificare gli equilibri. Dei tre grandi elettori regionali, di solito, ne vengono attribuiti due alla maggioranza, quasi sempre presidente del consiglio regionale e governatore, e uno all’opposizione.
Con puntualità, al termine della quarta votazione, l’assemblea parlamentare ed i grandi elettori hanno eletto Sergio Mattarella, un applauso scrosciante ha salutato il nuovo Presidente della Repubblica.
Abbiamo intervistato il Governatore delle Marche Gian Mario Spacca. “Una personalità di grande sensibilità istituzionale, la cui lunga storia politica e umana rappresentano garanzia di solidità e fiducia in una fase particolarmente difficile per il nostro Paese. L’esperienza consolidata, l’agire a schiena dritta, la riservatezza coniugata con la fermezza, la drammatica vicenda personale, il rigore morale del Presidente Sergio Mattarella sono profili di sicurezza per il Paese”, inizia Spacca.
“Da lungo tempo, uomo delle istituzioni”, continua il Governatore delle Marche, “ha segnato gli ultimi trent’anni di storia della nostra Repubblica che ha sempre servito con lealtà e rigore”. Grande soddisfazione espressa da Mirco Ricci, capogruppo regionale del partito, per la prima volta grande elettore, anche lui rappresentante della Regione Marche. “Ho votato con convinzione, Mattarella, si è sempre caratterizzato per la riservatezza, ha una notevole statura morale. È stata una grande operazione politica, un grande lavoro di cucitura di Renzi e del Pd, è stata colta appieno l’opportunità di restituire alla politica e alle istituzioni il rispetto e il credito che in questi anni troppo spesso non sono state capaci di meritare”. Giacomo Bugaro, vicepresidente dell’Assemblea regionale delle Marche, grande elettore a rappresentanza della minoranza, ha commentato: “Torniamo un po’ meno nazareni”, ironizza l’esponente del Movimento 5 Stelle, dicendo di avere votato scheda bianca, riconosce che “Mattarella è una persona di rilievo che “non abbiamo votato perché il metodo con cui è stato proposto era impositivo e, per questo, c’è stata scheda bianca. Il metodo ha messo in imbarazzo i colleghi di Forza Italia”.