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Gemellaggi europei e finanziamenti UE

17/2/2016

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L’UE promuove e sostiene Gemellaggi e Reti di Città, occasioni imperdibili di scambio fra cittadini di diversi Stati europei
È celebre nel nostro Paese il motto “Abbiamo fatto l’Italia, ora dobbiamo fare gli italiani”. Analogamente, ad oggi esiste l’Unione europea, ma non esiste ancora la coscienza di essere dei cittadini di quella Unione fra i popoli dei diversi Stati membri.
Al fine di creare dei veri europei è essenziale promuovere occasioni di scambio tra i cittadini dei diversi Stati. Il programma “Europa per i cittadini” si propone di fare incontrare i cittadini a livello dei Comuni, attraverso le misure “Gemellaggi di Città”, e “Reti di Città”.
In effetti il gemellaggio non è qualcosa di nuovo in Europa: già dagli anni Cinquanta tale strumento permette ai Comuni di cooperare e collaborare in diversi settori e di stabilire rapporti duraturi nel tempo. Il gemellaggio in tale forma è disciplinato in Italia dalla Legge La Loggia 2003.
Nel caso del programma “Europa per i cittadini” non si deve pensare ai gemellaggi nel senso tradizionale del termine. Piuttosto la misura finanzia dei progetti limitati nel tempo, e dedicati ad un specifico tema in linea con gli obiettivi del programma.
A titolo di esempio, attualmente lo Studio Legale “Cherchi & Partners” di Bruxelles sta curando un gemellaggio tra due Comuni balneari, uno italiano ed uno polacco, sul turismo sostenibile e la gestione dei flussi turistici.
Discutendo di problematiche simili, un cittadino italiano può scoprirsi molto più simile a un cittadino polacco di quello che pensasse.
Ma non solo, in un gemellaggio si possono intraprendere numerose attività, da un corso di cucina italiana, ad una lezione di lingua francese, chiaramente organizzati dal Comune capogruppo del progetto.
Gli incontri finanziati dal programma sono in effetti pensati come momenti di scambio di buone pratiche fra due realtà territoriali aventi esigenze e problemi simili in un dato settore.
Tali inziative costituiscono delle ottime opportunità per i Comuni europei, dato che co-finanziano a fondo perduto degli incontri fra Comuni su tematiche di interesse reciproco.
Il progetto andrà quindi a contribuire al raggiungimento degli obiettivi del programma “Europa per i cittadini”, instaurando relazioni più strette tra le diverse Città europee e gli stakeholder nazionali ed esteri.
Coloro che assistono i Comuni nella presentazione di un progetto di gemellaggio, devono tenere presente la necessità d’inserirsi tra le realtà comunali al fine d’individuare il tema comune.
Da non dimenticare che un buon lavoro non può prescindere dall’aiuto del Comune interessato. Quest’ultimo, pronto ad iniziare una collaborazione, dovrà proporre un tema specifico che vorrà approfondire.
I network, come i gemellaggi, sono a tema. Un tema interessante da adottare per coloro che intendono partecipare ai bandi di prossima pubblicazione, è quello delle nuove generazioni e le conoscenze dell’Europa, con il coinvolgimento delle scuole secondarie superiori di tutta Europa.
Il futuro dell’UE si fonda sui valori fondamentali della cittadinanza europea attiva, promuovendo il dialogo tra i giovani di diversi paesi che saranno l’Europa di domani, creando mobilità ed anche occupazione.
Nel dettaglio, la misura “Gemellaggi di Città” finanzia incontri che possono durare al massimo 21 giorni per importi fino a 25.000 euro.
Esiste altresì una forma ampliata di gemellaggio, la misura “Reti di Città”, che prevede una cooperazione di lungo periodo (massimo 24 mesi) fra almeno 4
i. In tal caso gli importi finanziati possono arrivare fino a 150.000 euro.
Per quanto riguarda i tipi di organizzazioni che possono presentare i propri progetti, il programma è aperto a Città/Comuni, ai loro comitati di gemellaggio o altre organizzazioni non-profit che rappresentano le autorità locali.
Altra nota d’interesse di questi programmi è la possibilità di coinvolgere, oltre ai 28 Stati membri dell’Unione europea, anche i Paesi candidati e candidati potenziali. Una possibilità, quest’ultima, che può aumentare la voglia di sentirsi europei, anche da parte di chi non lo è ancora.
Oltre agli obiettivi generali sopra descritti che sono fondamentali e devono caratterizzare obbligatoriamente i progetti, il programma sceglie ogni anno delle priorità, su cui si invitano i cittadini europei a riflettere nella costituzione dei loro progetti.
Nel 2015, ad esempio, una delle priorità riguardava il futuro dell’Europa, mentre nel 2014 vi sono stati come temi forti le elezioni del Parlamento europeo, svoltesi dal 22 al 25 maggio 2014, e la partecipazione dei cittadini alla vita democratica dell’Unione europea.
Tali priorità annuali sono da tenere in grande considerazione nella redazione dei progetti, dato che si darà priorità ai progetti che trattino in via addizionale le priortià annuali del programma.
Per il 2016 tali priorità prevedono la lotta contro la stigmatizzazione degli immigrati, comprendere e discutere l’euroscetticismo, il dibattito sul futuro dell’Europa e la solidarieteà in tempo di crisi.
Per ultimo, ma non per importanza, si segnalano i tassi di successo dei progetti presentati. Per quanto riguarda l’iniziativa “Gemellaggi di Città”, ben il 38 % dei progetti presentati viene approvato, una percentuale molto alta in ambito europeo.
La dotazione finanziaria per il periodo 2014-2020 è di 185 milioni di euro con due finestre annuali per presentare i progetti: entro il 1° marzo 2016 ed entro il 1° settembre 2016.
Comuni italiani, partecipate all’Europa dei cittadini!
 
A cura di Pietro Paolo Piras e Olard Hasani - Studio Legale "Cherchi & Partners"
© Gente in Movimento - riproduzione riservata

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