Tutto. E niente.
Enigmatico? No, realista. Partiamo dal niente, a livello grafico ci sono state delle piccole migliorie (quasi tutte macroscopiche come il manto erboso e illuminazione), ma nulla che faccia gridare al miracolo o faccia strappare le vesti. I portieri continuano ad essere una variabile impazzita e gli stadi continuano ad essere ben fatti esteticamente, ma a non trasmettere praticamente niente, giocare con la Juventus a Torino o in Gabon è praticamente uguale. C’è sempre FUT, con annessi pregi e difetti.
Cosa è cambiato? Innanzitutto la telecronaca, registrata “nuova di pacca” ed affidata al duo Pardo-Nava i quali, pur avendo la verve di un bradipo, almeno condiscono le vicende con aneddoti nuovi e mai sentiti (ma siamo onesti, il paragone con la controparte inglese è a dir poco imbarazzante).
Altri cambiamenti - ma in peggio - sono dedicati alla giocabilità. Dicevamo dei portieri, prima erano definibili “imbarazzanti”, ora non trattengono nemmeno palloni facilissimi (per gli esperti, perché magari calciati con R1) oppure prendono goal da distanze siderali perché la CPU li fa uscire dai pali, oppure parano tiri a 2cm dalla porta con balzi che manco Ed Warner dei tempi d’oro.
La difesa è diventata oltremodo più complessa e, di conseguenza, il dribbling molto più facile, un giocatore come Ibra è quasi immarcabile, Neymar o lo atterri (sperando di romperlo, alla faccia del fair play) altrimenti ti vola in porta.
Si denota dunque la natura prettamente arcade di questo capitolo. Per carità, online e con gli amici resta il solito gioco divertente/frustrante e, come al solito, ci si continuerà a passare delle belle serate, però.
Tuttavia, parrebbe che la Konami si sia rimboccata le maniche. La demo di Pes2015 fa vedere un gioco molto meno arcade, e una grafica a livello fotografico, impressionante.
Si prospetta per il prossimo anno un ritorno al potere di Pes? Chi lo sa.
A cura di Federico Rosa