Andando con ordine, il primo argomento di discussione è stato il seguente: la canzone di Geolier era tutta in dialetto napoletano e molti si sono chiesti: “Perché un testo napoletano al Festival della canzone italiana?”. Lo stesso Amadeus, chiamato in conferenza stampa a dare delle giustificazioni per tale scelta, ha dichiarato di aver cambiato il regolamento per consentire a Geolier di partecipare alla manifestazione. Secondo il conduttore, infatti, il testo e la melodia della canzone erano talmente piacevoli da essere meritevoli di far parte del Festival di Sanremo, seppur fossero cantate in dialetto.
Un altro argomento che ha acceso il dibattito tra gli spettatori è stata la classifica finale. A vincere la 74a edizione del Festival di Sanremo è stata Angelina Mango con il brano “La noia”. Al secondo posto invece si è posizionato Geolier e sul gradino più basso del podio Annalisa. La polemica, nata durante la serata finale, riguarda il fatto che, nonostante il rapper napoletano abbia ottenuto circa il 60% dei televoti in suo favore, le radio e la sala stampa abbiano completamente ribaltato il risultato scegliendo Angelina Mango come vincitrice, facendo passare in secondo piano, a detta dei fan di Geolier, il giudizio di milioni di persone.
Dopo 10 anni dall’ultima volta, Arisa nel 2014, il Festival di Sanremo è dunque tornato a dipingere il suo trono di rosa grazie ad Angelina che, attraverso un ottimo percorso, è riuscita durante la settimana a dimostrare tutto il suo valore fino ad arrivare alla vittoria finale.
Cambiando argomento, ma restando sempre su tematiche divisorie, la presenza di John Travolta all’evento ha fatto molto discutere. Presentatosi sul palco dell’Ariston mercoledì 7 febbraio, l’attore si è mostrato in palese disagio (soprattutto durante il ballo del Qua Qua) ed è stato accusato di pubblicità occulta per via delle scarpe indossate durante la serata. Lo stesso Amadeus ha tuttavia dichiarato, in difesa del programma, che l’attore statunitense era perfettamente al corrente del copione e che non è stato forzato a fare nulla, sottolineando quindi la piena chiarezza con cui la redazione del Festival ha programmato le cose.
Sono stati inoltre sviluppati e messi in luce discorsi contro ogni forma d violenza, da quella domestica contro le donne alla guerra di Israele, senza tralasciare le discriminazioni verso la comunità LGBTQ+ sottolineando come tutte siano sbagliate e sia necessario cambiare direzione nella speranza di un futuro migliore.
Per ultimo c’è da sottolineare il grande successo avuto nelle singole serate. Martedì sera lo share registrato dal programma è stato infatti pari al 65,1%, per una media complessiva di 10,6 milioni di telespettatori, registrando numeri da capogiro che mancavano addirittura dal 1995. La serata finale ha invece visto uno share addirittura del 74,1% e 14,3 milioni di spettatori, certificando (per chi ancora non lo avesse capito) come il Festival di Sanremo sia, ogni anno, un successo nazionale seguito da moltissimi italiani.