La mia idea consiste nel pubblicare su un elenco ufficiale della Commissione Europea i nomi delle società donatrici di fondi, peraltro non necessariamente quotate in Borsa. Un simile meccanismo garantirebbe la pubblicità dei donatori, innescando una gara a donare fondi, anche in virtù del prestigio aziendale e di una rinnovata solidità patrimoniale delle società donatrici agli occhi dei rispettivi azionisti. |
L'idea di un fondo di volontariato azionario europeo ritengo sia urgente: non bastano Banca Etica e progetti di finanziamento solidale fra persone comuni; occorre qualche veicolo che metta in concorrenza pubblicitaria i grandi imprenditori, che devono essere spinti a donare, facendo così pubblicità alla propria impresa. Non è un concetto dissimile rispetto a quello delle donazioni ai poveri o ai malati, molto in voga nei paesi di cultura anglosassone, ma non solo. Facciamo una donazione ad un ente parastatale che controlli come vengono spesi i soldi, possiamo progettare un apparato europeo, qualcosa di efficace, che funzioni. Teoricamente, possiamo anche costituire un apparato di cittadini comuni che eleggono imprenditori privati per eseguire le opere, disposti ad autofinanziarsi, mettendosi in concorrenza con le procedure “regolari” degli appalti pubblici. È possibile lanciare questo progetto e proporre provvedimenti adeguati in sede europea, partendo da un'operazione di condivisione popolare prima che politica, così che nessun politico possa arrestare questo processo. È possibile.
A cura di Vinicio Paselli