Alejandro Agag, fondatore e CEO di Extreme E, ha dichiarato: “ci sono voluti due anni per realizzare il progetto, ma sono entusiasta che il primo X Prix di Extreme E, il Desert X Prix, sia completo. Il fine settimana ha riservato grandi emozioni, e siamo riusciti a rispettare il nostro obiettivo di correre senza lasciare traccia, portando un impatto positivo e duraturo. Sono molto orgoglioso di ciò che abbiamo ottenuto in Arabia Saudita, dai nostri colloqui sulla Sant’Elena da parte di scienziati di fama mondiale incentrati sulla crisi climatica globale e sulle soluzioni, fino al nostro progetto di conservazione delle tartarughe con la Fondazione Ba’a. Extreme E è molto, molto di più che un semplice sport motoristico e spero che le persone abbiano capito che la crisi climatica è una questione importante che stiamo affrontando in questo momento e che ci sono molte piccole azioni che possiamo intraprendere per salvare il pianeta”.
In ciascuna delle località che ospiteranno le tappe, Extreme E lascerà un impatto positivo duraturo attraverso i suoi programmi legacy. In Arabia Saudita, la serie ha unito le forze con la Fondazione Ba’a per sostenere la conservazione delle tartarughe lungo la costa del Mar Rosso. Il programma è incentrato sulla protezione della tartaruga verde in via di estinzione e della tartaruga embricata in pericolo di estinzione, che sono minacciate per una serie di motivi, tra cui la pesca, gli sviluppi costieri e i cambiamenti climatici che causano l’aumento della temperatura della sabbia e l’inondazione dei nidi.
Il progetto è stato svelato a bordo della Sant’Elena dai membri del Comitato Scientifico di Extreme E, a cui è seguita una visita a Ras Baridi, la location su cui si concentrerà l’iniziativa, dove molti dei piloti del campionato, sono scesi “in pista” per pulire la spiaggia. “Le corse di veicoli elettrici alimentati al 100% da energia pulita in ambienti desertici estremi caldi e polverosi sono il tipo di dimostrazione di cui abbiamo bisogno per accelerare l’adozione di nuove tecnologie rispettose del clima. Lo sport si sforza di rompere i confini, di varcare soglie apparentemente impossibili, spesso in un contesto di squadra. Questo è anche ciò che dobbiamo fare per risolvere il problema del clima. Extreme E rappresenta una convergenza di questi sforzi” ha dichiarato Richard Washington, membro del comitato scientifico di Extreme E.
Il campionato a zero emissioni è alimentato da celle a combustibile a idrogeno, con l’intento di dimostrare che la riduzione di dipendenza dai combustibili fossili è possibile. Sono state messe in atto molte misure per garantire che Extreme E fosse lo sport più sostenibile possibile: non si usa plastica monouso, vengono disposte stazioni idriche comuni in modo da poter riempire bottiglie riutilizzabili, gli imballaggi alimentari sono sostenibili e biodegradabili e vengono installati bidoni per i rifiuti affinché le persone possano differenziare correttamente. L’estrazione e il consumo di acqua sono garantiti tramite accordi con aziende locali. Inoltre, l’acqua generata dalle celle a combustibile a idrogeno viene impiegata per la pulizia delle auto e, quando in eccesso, condivisa tra le comunità locali.
La sfida Extreme E “Count Us In Challenge” è stata lanciata consente ai fan di intraprendere passi concreti sul cambiamento climatico per ridurre la loro impronta di carbonio. In sole tre settimane, oltre 300 fan si sono già impegnati a prendere provvedimenti per condurre una vita a minor impatto sul pianeta. Inoltre, la squadra che avrà il maggior numero di fan impegnati nella lotta al cambiamento climatico riceverà l’Extreme E Sustainability Award a fine campionato. Alla prima stagione di Extreme E partecipano 10 team, ciascuno con due piloti, una donna e un uomo, che effettuano un giro a testa, alternandosi nel ruolo di pilota e navigatore. Le auto sono tutte SUV elettrici Odyssey 21 della Spark Racing Technology, dotati di pneumatici del diametro di un metro e due motori per un totale di 550 CV con batterie da 54 kWh. Ciascuna squadra riceverà lo stesso set di attrezzature, saranno i piloti a fare la vera differenza.
L’Extreme E può da subito vantare la partecipazione di grandi nomi: Lewis Hamilton, il sette volte campione del mondo, nonché uno dei più grandi piloti di tutti i tempi, partecipa con la sua scuderia X44 nella quale corrono i piloti Cristina Gutiérrez (Spagna) e Sébastien Loeb (Francia); l’equipaggio svedese-australiano composta da Johan Kristoffersson e Molly Taylor è il fulcro del (Nico) Rosberg X Racing, ex campione del mondo della F1 2016; mentre Jenson Button, campione di Formula 1 nel 2009, corre insieme a Mikaela Åhlin-Kottulinsky nella scuderia JBXE. La prossima tappa, l’Ocean X Prix si corre a Dakar, in Senegal, il 29-30 maggio. Seguono: l’Artic X Prix a Kangerlussuaq, Groenlandia, il 28-29 agosto; l’Amazon X Prix a Parà, in Brasile, il 23-24 ottobre; con l’ultima tappa, il Glacier X Prix nella Terra del Fuoco in Argentina l’11-12 dicembre.