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Eurodesk: il ponte tra l’Europa e i Comuni

14/7/2021

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Il progetto nato con l’obiettivo di accorciare le distanze tra il centro e le periferie dell’Unione Europea.
La nascita dell’ Eurodesk risale al 1990 e ha avuto la sua origine in Scozia. L’obiettivo di tale progetto era volto a favorire l’accesso dei giovani alle opportunità di mobilità, offerte dai programmi comunitari,  legate allo studio, al lavoro, alla formazione, al volontariato. Con lo scopo di “accorciare le distanze tra il centro e le periferie dell’Unione Europea”, fin dai primi anni successivi alla sua  costituzione, l’Eurodesk si diffuse esponenzialmente prima nel Regno Unito e nel 1995, con il co-finanziamento della Commissione Europea, diventò “europeo” con il coinvolgimento dei primi Paesi europei come Danimarca, Francia, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna. 

​La rete europea di Eurodesk non coinvolge esclusivamente i Paesi Membri dell’UE ma anche quelli non UE come la Turchia e l’Ucraina. Tutte le sedi di coordinamento nazionale sono subordinati alla rete europea di Eurodesk, la cui sede si trova a Bruxelles, che da anni si impegna ad “accorciare la distanza tra il mondo giovanile e le istituzioni europee”. 

Nel 1997 nasceva Eurodesk Italy, una rete territoriale realizzata grazie al contributo dell’Agenzia Nazionale 
per i Giovani, su mandato della Commissione Europea – DG EAC (Istruzione e Cultura) con lo scopo principale di informare i giovani sulle iniziative e i programmi europei, per incrementare la loro partecipazione attiva nella società e offrire loro una migliore occupazione nel mercato del lavoro.  

La Rete Nazionale Italiana, la cui sede è attualmente a Cagliari e l’ufficio di presidenza si trova a Roma, costituisce un capillare dell’intera rete europea di Eurodesk che conta  35 Paesi aderenti e quasi 1000 punti locali decentrati in tutto il continente europeo. L’Italia attualmente conta 83 punti locali decentrati sul territorio nazionale sotto forma di Antenna, Agenzia e Centro. In questo scenario la Sardegna emerge come la regione con maggior numero di punti locali Eurodesk, mentre rimane accentuato il divario Nord-Sud.

Infatti, nelle regioni del Settentrione si contano 34 punti locali contro i 13 presenti nel Meridione. La scarsità di punti locali Eurosdesk nelle regioni meridionali comporta l’inevitabile isolamento culturale, la disinformazione riguardo alle iniziative comunitarie e l’allontanamento oggettivo tra i territori del Sud  e l’Europa.  

Dalla nostra indagine è emerso che in generale l’Italia presenta meno punti locali Eurodesk rispetto alla Germania dove se ne contano approssimativamente 205 o rispetto alla Francia con i suoi ben 220 punti locali Eurodesk. 

Visto l’obiettivo principale dell’Eurodesk che è appunto quello di  costituire un ponte tra l’Europa e le realtà territoriali (i Comuni) per favorire lo scambio di informazioni e soprattutto per informare i giovani circa le iniziative europee, ne segue che sia urgente svolgere nel territorio una campagna informativa capillare affinché i Comuni italiani, di qualunque densità di popolazione essi siano, siano a conoscenza dei vantaggi  che la loro adesione alla Rete nazionale Eurodesk rappresenta per le rispettive cittadinanze locali. 

Secondo quanto rilevato dalla nostra analisi, le Regioni italiane del Meridione dovrebbero essere dunque le prime destinatarie di questa campagna informativa.  L’Eurodesk offre agli enti pubblici e privati  tre diverse tipologie di adesioni ovvero: Antenna, Agenzia e Centro.  

L’Antenna svolge una funzione informativa verso le entità (stakeholder) del territorio, che si concretizza con la promozione della partecipazione dei giovani  ai programmi e alle opportunità di mobilità educativo-formativa transnazionale. In particolare l’Antenna ha accesso diretto alla banca dati Eurodesk che permette d’ottenere  tutte le informazione relative alle iniziative e ai progetti europei. Tuttavia, tale banca dati non è accessibile senza la previa adesione alla  Rete Nazionale Italiana  Eurodesk.

L’Antenna, per la sua facilità di gestione, si può definire come lo strumento più adatto per le entità (pubbliche o private come le associazioni) che intendono stabilire un ponte tra il territorio e l’Europa delle Istituzioni senza che sia necessario di disporre un personale aventeuna particolare formazione. Teoricamente ogni Comune dovrebbe costituire, nella sua struttura, un’Antenna al fine di permettere alla propria cittadinanza l’accesso all’informazione di base relativa alla mobilità formativa ed occupazionale. 

L’Agenzia, che rappresenta uno strumento più completo rispetto all’Antenna,  permette di ampliare gli obiettivi della performance locale che appunto offre l’Antenna in quanto, all’attività di quest’ultima, si aggiunge l’attività di orientamento degli interessati sulle azioni e sui programmi europei  relative alla mobilità educativa e alle opportunità di inserimento nel mondo del lavoro con eventualmente una visione più europea che locale. Inoltre  l’ Agenzia incrementa la diffusione sul territorio dei temi comunitari relativi alle politiche giovanili, sia a livello di istituzioni, enti ed organizzazioni, sia presso il grande pubblico.  Infine, il Centro favorisce i servizi di informazione, promozione, orientamento e in particolare di progettazione europea, peculiarità che contraddistingue il Centro dall’ Antenna e dall’Agenzia.

Il Centro si distingue altresì dalle due tipologie sopra indicate, in quanto fornisce supporto nella fase di realizzazione dei progetti e collabora  con le strutture locali finalizzate al coinvolgimento, partecipazione e cittadinanza attiva dei giovani. In seno al Centro, si opera per sviluppare progetti, iniziative ed attività in collaborazione con altri enti che condividono lo stesso spirito di intervento a livello locale e europeo.  I Comuni e le entità private, come per esempio le Associazioni non a scopo lucrativo, possono liberamente scegliere di aderire come Antenna, Agenzia o Centro.

Indubbiamente, nell’ambito della scelta, uno dei criteri da tenere in considerazione è la percentuale dei giovani presenti nel territorio, ai quali questo servizio è rivolto. Gli oneri per l’adesione variano in base alle modalità  di adesione sopra elencate, ma le quote annuali oscillano tra 3.000,00€ e 6.750,00€ per i nuovi aderenti e tra i  1.800,00€ e 5.450,00€ per il rinnovo di adesione. Oltre la quota annuale di adesione, che include anche le attività di aggiornamento e formazione annuale nel caso delle Agenzie dei Centri e di formazione europea nel caso dei Centri, non sono previsti altri costi aggiuntivi.

In trenta anni, la rete europea Eurodesk è riuscita a raggiungere anche i Paesi più remoti dell’Europa; con la stessa determinazione si auspica che nei prossimi anni sia fortemente presente nei Comuni italiani e particolarmente nei Comuni dell’Italia Meridionale affinché tale strumento apporti un cambiamento culturale più inclusivo e più europeo a favore dei giovani attraverso le sue svariate offerte come, per esempio, dei tirocini presso la Banca Mondiale, l’UNESCO, l’UNICEF, il Comitato Economico e Sociale, il Segretariato Internazionale dell’Assemblea Parlamentare OSCE, la Banca Europea per gli Investimenti ecc. oppure tramite attività di volontariato presso l’EU Aid Volunteers, Generation Climate Europe o EYE2021. Insomma l’Europa a partire dal territorio.

Fonti: C. Cogoi, M. Consolini, A. D’Elia, R. Naldi, A. Ricci, M. Sighinolfi, M. Silverii, P. Valandro, a cura di Marta Colsolini, “Progettare un Servizio di informazione”, Franco Angeli, 1 janvier 2003; www.eurodesk.it; eurodesk.eu.

A cura di Mariapaola Cherchi.
© Gente in Movimento - riproduzione riservata

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