La Direttiva europea della Commissione UE, dal 2024, tutte le imprese di grandi dimensioni e le PMI quotate sono obbligate a rendicontare le informazioni di sostenibilità secondo nuovi criteri e contenuti. La direttiva è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale il 16 dicembre 2022. A cura di Pier Luigi Fabbroni |
La Direttiva ha differenti fasi di applicazione:
• Dal 1º gennaio 2024 per le imprese già soggette alla direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario
• Dal 1º gennaio 2025 per le grandi imprese attualmente non soggette alla direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario
• Dal 1º gennaio 2026 per le PMI quotate con una possibile esenzione dall’applicazione della Direttiva fino al 2028. L’informativa dovrà inoltre essere certificata da un revisore o da un certificatore indipendente accreditato.
La Direttiva obbliga anche le imprese non europee, che realizzano ricavi netti delle vendite e delle prestazioni superiori a 150 milioni di EUR nell’UE e che hanno almeno un’impresa figlia o una succursale nell’UE, a presentare una relazione sulla sostenibilità. Si ricorda che per la normativa precedente, relativamente alla “Non Financial Reporting Directive” (Direttiva 2014/95/UE) e relativa norma attuativa in Italia (Decreto legislativo 30 dicembre 2016, n. 254), i soggetti obbligati a fornire una rendicontazione sulla sostenibilità sono gli emittenti quotati, banche e assicurazioni che abbiano avuto in media durante l’esercizio finanziario un numero di dipendenti superiore a 500 e che, alla data di chiusura del bilancio, abbiano superato almeno uno dei seguenti limiti dimensionali:
1. un totale dello stato patrimoniale di 20 milioni di euro;
2. un totale dei ricavi netti delle vendite e delle prestazioni di 40 milioni di euro.
Cosa sono i report ESG e di sostenibilità e perché sono importanti.
Quando si tratta di sostenibilità ed ESG, le organizzazioni hanno fatto grandi passi avanti, arrivando a integrare il concetto di sostenibilità nelle pratiche commerciali, nei processi, nello sviluppo di prodotti e nella strategia.
Molte organizzazioni stanno riorganizzando i loro modelli di business e le strutture aziendali e stanno impiegando molto tempo e risorse per integrare la sostenibilità nelle proprie strategie. Come risultato di questo investimento, molti sono arrivati a considerare il reporting ambientale, sociale e di governance non come un onere normativo, ma come uno strumento per attrarre investitori e finanziamenti. Naturalmente, le aziende aspirano ad essere etiche, responsabili e desiderano avere una ottima reputazione agli occhi degli stakeholder, distinguersi dalla concorrenza e attrarre investitori e finanziamenti. Prima di iniziare a preparare i processi interni a essere conformi alla normativa ESG, si deve capire cosa significano e cosa comprendono i criteri ESG, come si differenziano rispetto alle azioni di Corporate Social Responsability (CSR) e cosa significa integrare la sostenibilità nelle aziende.
Il reporting ESG
Il reporting ESG è la divulgazione di dati ambientali, sociali e di corporate governance. Come tutti i documenti di questo tipo, il suo scopo è quello di mettere in evidenza le attività di sostenibilità ambientale, sociale e di governance di un’azienda, migliorando la trasparenza della stessa verso gli stakeholder.
Il reporting è uno strumento efficace per dimostrare che l’azienda sta raggiungendo gli obiettivi e che i progetti in materia di sostenibilità sono solidi.
Poiché i report riassumono i benefici qualitativi e quantitativi delle attività di un’azienda, gli stakeholders possono vagliare gli investimenti, allinearli ai loro valori ed evitare così le aziende a rischio di danni ambientali, passi falsi sociali o corruzione.
La differenza tra ESG e sostenibilità.
ESG e sostenibilità vengono usati in modo intercambiabile, ma ci sono alcune differenze.
• La sostenibilità si riferisce al rapporto di un’azienda con l’ambiente, mentre l’ESG estende tale rapporto alla responsabilità sociale e alla governance.
• ESG aiuta le aziende a comunicare le loro iniziative e gli stakeholders a valutare la performance e il rischio dell’azienda.
La differenza tra ESG e CSR.
L’Environmental Social Governance è un insieme di standard di divulgazione che le aziende usano per comunicare le proprie iniziative di sostenibilità. Gli stakeholders, come gli investitori, usano i rapporti ESG per vagliare i loro investimenti. La responsabilità sociale d’impresa (CSR) è un modello di business in cui le attività di un’azienda migliorano il mondo circostante.
I vantaggi del reporting ESG
L’ESG contribuisce a creare e mantenere:
• Un elevato profilo aziendale;
• Il rafforzamento dell’immagine e della reputazione del marchio;
• Un ambiente di lavoro migliore, più sicuro e più motivante;
• Un aumento dell’efficienza delle attività e dei processi aziendali;
• Un utilizzo razionale delle risorse, con riduzione degli sprechi e costi;
• Maggiori opportunità di attrazione per i clienti che adottano politiche sostenibili; questo influisce positivamente sul fatturato dell’azienda;
• Un miglioramento delle opportunità finanziarie sul medio lungo periodo.
La situazione ITALIA
Alcuni studi indicano che oltre il 50% delle aziende italiane quotate alla Borsa Italiana (AIM) non rilascia nessuna informativa sulla sostenibilità, e che solo poco più del 10% delle aziende quotate ha un orientamento avanzato nei confronti di questa tematica.
Dove le grandi aziende quotate tendono ad utilizzare una strategia di “Ecologismo di facciata” (Greenwashing) al fine di costruire un’immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo della sostenibilità e cavalcare la moda “Green”, le piccole aziende quotate, dove la sostenibilità viene realmente applicata o dove il percorso per diventare sostenibili e stato già intrapreso, tali attività non vengono pubblicizzate e comunicate al mercato.
Le piccole imprese non sono consapevoli del fatto che non basta essere sostenibili, ma bisogna anche comunicarlo in maniera strutturata al mercato al fine di attirare gli investitori.
Le reportistiche ESG
Attualmente, le aziende sono abbastanza libere in termini di divulgazione ESG e possono presentare le informazioni nel modo che ritengono più utile. Detto questo, si raccomanda l’uso di framework riconosciuti.
I più noti sono:
- Global Reporting Initiative (GRI)
- Sustainability Accounting Standards Board (SASB)
- Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD)
- Carbon Disclosure Project (CDP)
- Streamlined Energy and Carbon Reporting (SECR)
- Workforce Disclosure Initiative (WDI)
La società 7Consulting srl Global Reporting Initiative (GRI) è una struttura che aiuta le aziende a rivelare l’impatto positivo e negativo della loro attività sull’ambiente, l’economia e la società. L’obiettivo di GRI è quello di aiutare le aziende a comunicare la natura dei loro impatti ESG e come vengono gestiti. GRI è il framework ESG più referenziato tra tutti i settori, ricevendo l’83% dei riferimenti totali ai framework ESG.
IL NOSTRO SUPPORTO: DGConsulting collabora con 7 Consulting, che vanta oltre 20 anni di esperienza nello sviluppo di sistemi di gestione qualità, ambientali e salute & sicurezza sul lavoro, ed avendo maturato specifiche esperienze a fianco di importanti realtà internazionali a partire dal 2009 in progetti di sostenibilità, mette a disposizione la sua conoscenza e competenza per affiancare le aziende che vogliano confrontarsi nello sviluppo sostenibile delle proprie attività.