Gente in Movimento
  • Home
  • Chi siamo
  • Notizie
  • Collaboratori
  • Rivista
    • Sfoglia GM
    • Scarica GM
    • Regala GM
  • Contatti
  • Sponsor & Partner

Emancipazione femminile, a che punto siamo?

12/5/2017

0 Comments

 
Foto
Nonostante gli impegni presi dall’UE in materia di uguaglianza di genere, c’è ancora molto da fare su questo versante.
L’importanza del tema dell’emancipazione delle donne e il loro ruolo nello sviluppo sostenibile ha spinto noi europarlamentari membri della Commissione sui diritti delle donne e sull’uguaglianza di genere (FEMM) a dedicare la giornata internazionale della donna al women’s economic empowerment.
Benché sin dalle sue origini l’UE abbia ribadito il fondamentale principio dell’uguaglianza tra uomo e donna ed in particolare della parità di retribuzione e delle condizioni di lavoro tra lavoratori e lavoratrici, a 60 anni dalla firma del Trattato di Roma la donna lavoratrice continua ad essere associata a settori lavorativi che tradizionalmente le si considerano confacenti, come l’alimentare e l’abbigliamento, ed è costretta a compiere un difficile percorso di emancipazione professionale per abbattere il cliché delle competenze “di genere” ed incrementare la propria presenza in settori ritenuti d’appannaggio maschile.
L’attenzione delle Istituzioni si è però progressivamente spostata dalla ricerca di una parità essenzialmente economica ad una uguaglianza sostanziale nell’accesso a tutte le tipologie occupazionali ed alla tutela ed assistenza sul posto di lavoro.
Il termine inglese empowerment racchiude in sé l’essenza dello sforzo che oggi siamo chiamati a compiere per rafforzare la fiducia delle lavoratrici nelle proprie possibilità, mediante il conferimento di poteri e responsabilità maggiori a livello lavorativo.
Il miglioramento della condizione lavorativa femminile passa certamente attraverso la riduzione del gender pay gap, ma non può e non deve limitarsi a questo.
Ad oggi in Europa le donne guadagnano in media il 16% circa in meno dei colleghi uomini, e tale asimmetria retributiva si ripercuote anche sull’ammontare delle pensioni, esponendo maggiormente le pensionate al rischio di una vecchiaia in condizioni di indigenza.
La partecipazione delle donne al mercato del lavoro, ed in particolare la possibilità di accesso a livelli dirigenziali o ai processi decisionali, è spesso limitata da quel fenomeno che i sociologi anglosassoni definiscono “glass ceiling”, ossia soffitto di cristallo, per indicare metaforicamente l’invisibile ostacolo che si frappone tra l’avanzamento della lavoratrice verso posizioni apicali e la dominante presenza maschile.
Questa disuguaglianza risulta ancora più irrazionale se si pensa che il 60% dei laureati in UE sono di sesso femminile e, ciononostante, le donne continuano ad essere sottorappresentate in settori come la ricerca scientifica, la politica, l’economia.
Oltre agli stereotipi tradizionali sui ruoli di genere ed alla sottovalutazione delle professionalità femminili, un’ulteriore causa della disparità tra lavoratori e lavoratrici nell’accesso al mondo del lavoro si rinviene nell’assenza di sostegno per le lavoratrici madri, le quali sono spesso costrette ad optare per lavori part-time al fine di conciliare la cura della famiglia con la vita lavorativa, mentre un maggiore utilizzo di congedi parentali da parte degli uomini, una maggiore collaborazione nella gestione della vita domestica, unitamente alla presenza sul posto di lavoro di asili nido e strutture idonee ad ospitare i bambini durante la giornata lavorativa ridurrebbero certamente le difficoltà incontrate dalle lavoratrici.
Non va dimenticato infatti che sempre più spesso le donne vivono la propria gravidanza in maniera non serena, percependo la maternità come un limite o addirittura un vero e proprio ostacolo alla carriera lavorativa.
Credo che quest’ultimo aspetto, insieme alla frustrazione per i mancati riconoscimenti, i frequenti demansionamenti post-gravidanza ed al doppio carico di stress che la lavoratrice moglie e madre subisce ogni giorno, ci diano il polso della sconfortante situazione vissuta dalle donne europee e giustifichino questa mia denuncia di un’ulteriore caso di discriminazione basata sulla differenza di genere.
Come italiana mi rattrista vedere il nostro Paese classificarsi nel 2016 al penultimo posto in Europa per occupazione femminile, seguiti solo dalla Grecia, e con il 12,6 % di disoccupazione femminile; ed ancor più come pugliese constatare il persistere del divario tra Nord e Sud Italia, col Meridione che detiene addirittura il record europeo di non occupate.
Voglio concludere ribadendo la necessità di declinare finalmente anche al femminile il mondo del lavoro, eliminando qualsivoglia ineguaglianza retributiva, nel tipo di mansioni svolte, nell’accesso ai servizi e nella possibilità di avanzamento di carriera.
A mio parere tale risultato potrà essere raggiunto solo valorizzando le innegabili differenze tra uomo e donna e valorizzando tali diversità, senza voler a tutti i costi adattare, o meglio piegare, il tipico modello lavorativo maschile alle peculiarità della lavoratrice donna.
 
A cura dell’On. Barbara Matera
© Gente in Movimento - riproduzione riservata

0 Comments

Your comment will be posted after it is approved.


Leave a Reply.

    RUBRICHE

    Tutti
    ATTUALITÀ
    BENESSERE E BELLEZZA
    CINEMA E LIBRI
    CONSUMATORE
    COSTUME E SOCIETÀ
    DESIGN
    ECONOMIA E LAVORO
    EUROPA
    EVENTI
    EVENTI E SPETTACOLI
    FOOD & WINE
    FOTOGRAFIA
    IMPRESA
    INNOVAZIONE
    MODA
    MOTORI
    MUSICA
    POLITICA
    PREVIDENZA
    PROFESSIONI
    RASSEGNA STAMPA
    SICUREZZA
    SPORT
    TEMPO LIBERO
    VIAGGI

    ARCHIVIO

    Marzo 2023
    Gennaio 2023
    Dicembre 2022
    Novembre 2022
    Ottobre 2022
    Maggio 2022
    Aprile 2022
    Marzo 2022
    Febbraio 2022
    Gennaio 2022
    Dicembre 2021
    Novembre 2021
    Ottobre 2021
    Settembre 2021
    Agosto 2021
    Luglio 2021
    Giugno 2021
    Maggio 2021
    Aprile 2021
    Marzo 2021
    Febbraio 2021
    Gennaio 2021
    Dicembre 2020
    Novembre 2020
    Ottobre 2020
    Settembre 2020
    Agosto 2020
    Luglio 2020
    Giugno 2020
    Maggio 2020
    Aprile 2020
    Marzo 2020
    Febbraio 2020
    Gennaio 2020
    Dicembre 2019
    Novembre 2019
    Ottobre 2019
    Settembre 2019
    Agosto 2019
    Luglio 2019
    Giugno 2019
    Maggio 2019
    Aprile 2019
    Marzo 2019
    Febbraio 2019
    Gennaio 2019
    Dicembre 2018
    Novembre 2018
    Ottobre 2018
    Settembre 2018
    Agosto 2018
    Luglio 2018
    Giugno 2018
    Maggio 2018
    Aprile 2018
    Marzo 2018
    Febbraio 2018
    Gennaio 2018
    Dicembre 2017
    Ottobre 2017
    Settembre 2017
    Luglio 2017
    Maggio 2017
    Marzo 2017
    Gennaio 2017
    Dicembre 2016
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Settembre 2016
    Agosto 2016
    Luglio 2016
    Giugno 2016
    Maggio 2016
    Aprile 2016
    Marzo 2016
    Febbraio 2016
    Gennaio 2016
    Dicembre 2015
    Novembre 2015
    Ottobre 2015
    Settembre 2015
    Agosto 2015
    Luglio 2015
    Giugno 2015
    Maggio 2015
    Aprile 2015
    Marzo 2015
    Febbraio 2015
    Gennaio 2015
    Dicembre 2014

Copyright © 2019 GENTE IN MOVIMENTO. Tutti i diritti riservati
Testata giornalistica iscritta nel Registro della Stampa del Tribunale di Aosta - aut. n° 3/2014
Proprietario ed Editore: DGConsulting s.c. (P.IVA 05034680966), con iscrizione al ROC n° 24934.
​Direttore responsabile: Secondo Sandiano
Per qualsiasi comunicazione: redazione@genteinmovimento.com -  Collabora con noi
Iscriviti alla Newsletter