Una vittoria del MoVimento 5 Stelle attraverso il cofirmatario Salvatore Micillo, il cui nome si lega nel testo unificato a Realacci (Pd) e Pellegrino (Sel). Micillo proviene proprio dalla così detta “Terra dei Fuochi”, ha un consolidato impegno alle spalle su battaglie contro discariche e roghi. Da qui la necessità di presentare una propria proposta di legge per contrastare e reprimere inquinamenti e disastri. Per 21 anni i partiti se ne sono stati a dormire mentre le terre venivano devastate sopra e nel sottosuolo. Due anni esatti sono stati impiegati, ma alla fine hanno vinto quelli che hanno a cuore l’ambiente, comitati e future generazioni.
Il provvedimento introduce nuovi delitti a salvaguardia dell’ambiente, stabilendo pene più gravi rispetto all’attuale sistema sanzionatorio, che puniva tali illeciti prevalentemente attraverso contravvenzioni e sanzioni amministrative previste dal Codice dell’ambiente (D.lgs. n. 152 del 2006). Dal 19 maggio ci sono 5 nuovi “delitti”:
• Inquinamento ambientale, che punisce con la reclusione da 2 a 6 anni e con la multa da 10.000 a 100.000 euro chiunque abusivamente cagioni una compromissione o un deterioramento significativi e misurabili dello stato preesistente «delle acque o dell’aria, o di porzioni estese o significative del suolo e del sottosuolo» o «di un ecosistema, della biodiversità, anche agraria, della flora o della fauna»;
• disastro ambientale, che sanziona con la reclusione da 5 a 15 anni, alternativamente, un’alterazione irreversibile dell’equilibrio di un ecosistema;
• traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività, che punisce con la reclusione da 2 a 6 anni e con la multa da 10.000 a 50.000 euro chiunque abusivamente «cede, acquista, riceve, trasporta, importa, esporta, procura ad altri, detiene, trasferisce, abbandona materiale di alta radioattività ovvero, detenendo tale materiale, lo abbandona o se ne disfa illegittimamente;
• impedimento del controllo;
• omessa bonifica, che punisce con la reclusione da 1 a 4 anni e con la multa da 20.000 a 80.000 euro chiunque, essendovi obbligato, non provvede alla bonifica, al ripristino e al recupero dello stato dei luoghi.
Tra le novità del provvedimento, diminuzioni di pena per l’ipotesi colposa di inquinamento ambientale e di disastro ambientale, nonché per coloro che collaborano con le autorità ed evitano che i delitti contro l’ambiente siano portati a conseguenze ulteriori. Previsto altresì un aggravamento di pena per i reati associativi connessi ai delitti contro l’ambiente e l’introduzione dell’aggravante ambientale, in base a cui la pena è aumentata quando un fatto-reato sia commesso per la commissione di un delitto contro l’ambiente. In ultimo, la legge obbliga il condannato al recupero e - ove possibile - al ripristino a proprio carico dello stato dei luoghi.
A cura di Salvatore Micillo