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È il tuo migliore amico, perché abbandonarlo?

20/7/2015

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“Chi non ha mai posseduto un cane, non può sapere che cosa significhi essere amato”, disse Schopenhauer. Purtroppo non sempre l'uomo contraccambia l'amore incondizionato del proprio cane.
La stagione estiva comporta inesorabilmente il verificarsi di un fenomeno tanto triste quanto, purtroppo, ricorrente.
Ogni estate in Italia vengono abbandonati oltre sessantamila animali da coloro che, al momento di partire per le vacanze, li vedono come un problema a cui rimediare con la soluzione più crudele: l'abbandono.
Secondo la Lega Nazionale per la Difesa del Cane, un animale abbandonato è spaesato, si muove in modo confuso ed insegue i passanti, in cerca di acqua, cibo e affetto. Qualora si trovi un cane smarrito, occorre avvicinarlo con cautela e pacatezza e contattare i Vigili Urbani. Se l'animale è ferito, in ogni caso, va contattato il Servizio Veterinario dell'Asl di competenza territoriale, che ha l'obbligo di prestare assistenza 24 ore su 24.
L'abbandono di animali è un reato contravvenzionale disciplinato all'art. 727 del codice penale che punisce con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 € chiunque abbandoni animali domestici o che abbiano acquisito abitudini alla cattività.
La denuncia per abbandono di animali può essere presentata personalmente presso qualsiasi ufficio di Polizia Giudiziaria, eventualmente con il sostegno di Associazioni animaliste.
Ai fini dell'integrazione del reato di abbandono di animali non è necessario il dolo, cioè la volontà del soggetto agente di infierire deliberatamente sull'animale, né che quest'ultimo riporti una lesione all'integrità fisica, potendo la sofferenza consistere in soli patimenti e potendo l'elemento psicologico del reato consistere in una semplice negligenza che configuri, pertanto, la colpa.
Il reato contravvenzionale di abbandono di animali, nella versione modificata dalla legge 20 luglio 2004, n. 189, concorre con gli ulteriori reati previsti dalle leggi speciali. Si ricorda, poi, che il distinto reato di maltrattamento di animali disciplinato all'art. 544-ter del codice penale non configura una contravvenzione, bensì la figura di reato più grave rappresentata dal delitto e prevede la pena della reclusione da tre a diciotto mesi o della multa da 5.000 a 30.000 €.
Con una recente e significativa sentenza, il Tribunale di Trento ha condannato i padroni di un pastore tedesco per il reato di abbandono di animali per avere tenuto il cane in stato di incuria. Il pastore tedesco vittima della triste vicenda che ha portato alla condanna dei suoi padroni-carnefici si era ripetutamente lamentato, abbaiando ed ululando, a causa delle condizioni in cui era costretto a vivere: relegato su un terrazzino, spesso privo di acqua e cibo.
Il Tribunale di Trento ha, dunque, sottolineato che la nozione di abbandono di cui all'art. 727 del codice penale postula una condotta ad ampio raggio, che include anche la colpa intesa come indifferenza, trascuratezza, disinteresse nei confronti dell'animale.

A cura di Elisa Fea
© Gente in Movimento - riproduzione riservata

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